"Tribuna politica". La sinistra fa propaganda nel campo rom

Nel campo rom di via Chiesa Rossa a Milano, la tribuna elettorale con due esponenti di sinistra. Nei mesi scorsi la Lega aveva chiesto la chiusura di quel luogo, definendolo un "fortino della delinquenza"

"Tribuna politica". La sinistra fa propaganda nel campo rom
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In vista delle elezioni europee la sinistra è scesa in campo. Anzi, nel campo nomadi. A due settimane dal voto, alcuni candidati di area progressista hanno infatti aderito a una serie di iniziative pensate per dare voce alla comunità rom in occasione dell'appuntamento con le urne. "L'obiettivo è quello di proteggere la democrazia attraverso la partecipazione politica, per non lasciare spazio alle forze anti-democratiche", aveva spiegato l'associazione Roma for Democracy, promotrice degli incontri. Così, dopo analoghe tappe già andate in scena a Roma, nel pomeriggio odierno l'area di via Chiesa Rossa a Milano ha ospitato una tribuna elettorale con protagoniste Jessica Todaro, candidata nelle liste di Avs, e Cecilia Strada, in corsa verso l'Europarlamento con il Pd.

"Si terrà un dibattito cruciale sul nostro nuovo manifesto. Questo evento offrirà un'occasione unica per discutere le linee guida e le proposte che delineeranno il futuro della nostra comunità. Durante la giornata, presenteremo i punti salienti del manifesto, seguiti da un dibattito aperto dove verranno affrontate domande e considerazioni del pubblico", recitava l'invito all'iniziativa, organizzata proprio da Roma for democracy, con il Movimento Kethane Rom e Sinti per l'Italia. Nei giorni scorsi, come anticipato, simili occasioni pubbliche avevano trovato spazio nella Capitale. Il 23 maggio scorso, in particolare, nella "baraccopoli" di via dei Gordiani 325 si era svolta una tribuna elettorale con la partecipazione del vignettista Vauro Senesi, candidato capolista di Pace Terra e Dignità di Michele Santoro, e dello scrittore Christian Raimo, candidato per Alleanza Verdi-Sinistra.

Così, gli esponenti politici hanno avuto modo di ribadire il loro sostegno alle istanze della comunità rom in vista dell'appuntamento elettorale. Nello specifico, le richieste a livello nazionale sono principalmente cinque: il riconoscimento dello status di minoranza storico-linguistica in applicazione dell'articolo 6 della Costituzione, il riconoscimento del genocidio e l'inserimento nella legge che istituisce il Giorno della Memoria del Porrajmos e inserimento quindi nei testi scolastici della storia dello sterminio di Rom e Sinti. Poi, la modifica della legge 337 sullo spettacolo viaggiante, la formulazione di una legge sul riciclo e il riuso che regolarizzi i piccoli operatori dando quindi nuove possibilità lavorative alle famiglie Rom e Sinti, infine l'istituzione di tavoli di coordinamento con i governi locali sui temi dell'housing.

A Milano, la tribuna elettorale si è svolta nel campo che anche recentemente la Lega, ribadendo alcune posizione già note, aveva chiesto di chiudere.

In passato anche l'eurodeputata leghista Silvia Sardone aveva definito quel luogo un "fortino della delinquenza con ville lussuose", a seguito di una precisa accusa. "Mi è stato detto che praticamente nessuno paga le bollette al Comune. Stiamo parlando dell’insediamento rom col più alto tasso di delinquenza di Milano", aveva affermato l'europarlamentare.

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