Troppa tensione, slitta il cda della compagnia Contraccolpi »

L'incidente di Fiumicino arriva in un momento molto delicato per Alitalia, costretta a chiedere ai soci di farsi carico di un gravoso finanziamento. Proprio per oggi era prevista una riunione del cda, per mettere a punto i criteri dell'operazione, ma ieri pomeriggio l'incontro è saltato. Ufficialmente per la necessità di approfondire alcuni aspetti tecnici relativi al finanziamento. Tra gli azionisti, che dovrebbero sborsare a titolo di prestito una cifra finora ipotizzata in 200 milioni di euro, non c'è un clima sereno, anzi. Il malumore è facilmente avvertibile, e un drappello di soci di minoranza è da tempo critico nei confronti dell'attuale gestione della società. Ma non c'è dubbio che un fatto straordinario come un incidente ha aggravato la situazione. Meglio rivedersi tra una settimana, lasciando allontanare l'onda emotiva.
L'uscita dalla pista dell'Atr 72 di Carpatair ha sollevato interrogativi anche dal punto di vista operativo. Perché - ci si chiede - Alitalia si è affidata a una compagnia romena per effettuare collegamenti nazionali? La risposta è economica: per collegare Roma con Bologna, Pisa e Ancona (quest'ultimo volo sospeso pochi giorni fa; da ieri è sospeso l'intero contratto) un rapporto di «subappalto» con la compagnia di Timisoara, dotata di aerei più piccoli, avrebbe fatto risparmiare 9 milioni di euro in due anni. Nel mondo del trasporto aereo si chiamano contratti di wet-lease: una compagnia (Alitalia) prende in affitto da un'altra (Carpatair) aerei, personale di bordo, piloti; il rischio d'impresa resta sulla prima, che caratterizza l'aereo con la propria livrea e che vende i biglietti con proprio codice, mentre alla seconda va il canone d'affitto.

Non si tratta quindi di un rapporto di code-sharing (codice, aerei, vendite in comune), che è un contratto con diversi gradi di intensità; questo rapporto esiste tra Alitalia e Carpatair per alcuni collegamenti con Timisoara. Lo scopo di queste famiglie di contratti è quello di poter offrire ai passeggeri servizi che una compagnia, con la sua sola flotta, non riuscirebbe a dare.

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