TORINO Troppi bambini rom, troppi stranieri in classe, meglio cambiare scuola: l'hanno pensata così i genitori di due elementari, una nel bergamasco e l'altra nel novarese. La cronaca lo registra lo stesso giorno in cui Papa Francesco ha lanciato il suo appello all'accoglienza, ad aprire i conventi chiusi per ospitare i rifugiati. Nel novarese, a Landiona, 600 abitanti, la grana è scoppiata proprio il primo giorno di scuola. «I bimbi rom iscritti sono 25 - spiega il sindaco Marisa Albertini - ma quelli che frequentano le lezioni sono molti di meno. Gli italiani, se vogliamo definirli così, sono una dozzina. Avevamo tentato di accorpare le classi con quelle di Sillavengo, ma non è stato possibile». La decisione di ritirare i bambini «è un fatto di una gravità assoluta», ha commentato Francesco Cavagnino, consigliere comunale. «Questa storia - aggiunge - getta discredito su tutto il paese, ma noi non siamo razzisti». E mentre sul caso Franca Biondelli, deputata novarese del Pd, ha annunciato un'interrogazione parlamentare, i genitori hanno portato i loro piccoli in un altro paese vicino, a Vicolungo.
Invece, per la prima elementare di Costa Volpiano, nel bergamasco: gli alunni stranieri, 14, saranno smistati in due sezioni. I genitori dei sette italiani, infatti, quando hanno visto la composizione della classe, hanno protestato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.