L'abbiamo detto mille volte, ma lo ripetiamo ancora: i sondaggi vanno presi con le pinze, però vanno presi sul serio. Il Pdl viaggia intorno al 20 per cento, il Pd al 25, Grillo al 18-20, l’Udc al 5-6, l’Idv al 7, il Sel al 5-6, la Lega al 6. Non ci vuole molto per capire che con un quadro simile non sarà facile per nessuno mettere in piedi una maggioranza di governo. È vero che alla scadenza naturale della legislatura mancano circa nove mesi e che, nel frattempo, può succedere di tutto, compreso uno sconvolgimento ulteriore dei dati. Dipende da molti fattori: dalle capacità di Mario Monti nella gestione dell’emergenza,dagli sviluppi della crisi nazionale e internazionale, dalla tenuta dell’economia eccetera. Tuttavia oggi come oggi bisogna ragionare sull’esistente.
Teoricamente la sinistra (lo abbiamo sottolineato alcuni giorni fa) sarebbe in grado di vincere se adottasse la vecchia formula dell’ammucchiata, ma l’esperienza insegna che non basta vincere per durare alla guida del Paese. Ne sa qualcosa Romano Prodi, che ha fallito due volte, nonostante avesse i numeri a sufficienza in Parlamento. Attualmente, la situazione dei partiti è peggiorata. Essi non godono più della fiducia dei cittadini. Lo dimostra la crescita esponenziale del Movimento 5 Stelle e dell’astensionismo. Pertanto andare a elezioni nel 2013 significa fare un salto nel buio e rischiare un patatrac. In altre parole, è molto probabile che dalle urne esca un certificato di inadeguatezza del nostro sistema democratico, fortemente condizionato (in negativo) da una Costituzione obsoleta laddove fissa le norme della governabilità.
Quindi? In attesa di aggiustare la «macchina» e considerata la crisi persistente, converrebbe che il Pd,il Pdl e l’Udc firmassero un accordo transitorio allo scopo di costituire una grande coalizione (sull’esempio della Germania) grazie alla quale consentire a Monti di proseguire, nei prossimi anni, il lavoro fin qui svolto, sempreché il premier
confermi di esserne all’altezza, e non è detto che lo sia. Personalmente, e credo di interpretare il pensiero di parecchi lettori, non sarei entusiasta di una simile soluzione, ma occorre riconoscere che non ve ne sono di migliori.
Pdl e Pd sulla carta sono antagonisti, e costringerli a un’alleanza sarebbe una forzatura. Ma non c’è alternativa. Con un Beppe Grillo al 20 per cento, un Antonio Di Pietro al 7 e un Nichi Vendola al 6 c’è poco da scherzare: l’instabilità è dietro l’angolo. Per evitare complicazioni di tipo sudamericano (o greco) merita sopportare un sacrificio: turarsi il naso e scegliere il male minore.
Adottando un meccanismo elettorale proporzionale (con o senza preferenze), sarebbe possibile creare un contenitore idoneo a raggruppare Pdl, Pd e Udc,il cui intento-dichiarato-sarebbe soltanto quello di superare il pericolo di avere un’Italia allo sbando e destinata a precipitare nel burrone evocato da Monti. Sull’attuale premier abbiamo tante riserve, perché adesso è succubo di una maggioranza improvvisata e vive alla giornata rinunciando (non potrebbe fare diversamente) a realizzare appieno i propri progetti nel timore di cadere da un momento all’altro.Nei suoi panni non esiteremmo a dire ai partiti: o si fa come dico io oppure andate avanti voi. Egli, invece, pur di non mollare la presa, accetta compromessi. Ecco perché, forse, serve fornirgli una maggioranza che scelga liberamente di sostenerlo sulla base di patti ben precisi.
Chi ha idee più brillanti le esprima. Ma tenga conto della realtà più che dei sogni e delle proprie opinioni astratte. Siamo consapevoli: sia nel Pdl sia nel Pd vari leader e leaderini son perplessi davanti alla prospettiva della grande coalizione. Ovvio che lo siano: guardano a interessi particolari e trascurano quelli generali del Paese.
Ma nella presente congiuntura la miopia aiuta lo sfascio e non la ricostruzione. Nei periodi in cui domina la paura occorre tranquillizzare l’opinione pubblica (l’elettorato), altrimenti ci si consegna agli estremisti e agli avventurieri, sempre pronti a cavalcare la tigre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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