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Urlavano "assassini" ai poliziotti. E nel video del 2018 spunta la toga pro migranti

Le petizioni per chiederne le dimissioni, il like al "vaffa" del marito e ora il video delle proteste durante il caso Diciotti. L'ossessione della giudice Apostolico per Salvini

Urlavano "assassini" ai poliziotti. E nel video del 2018 spunta la toga pro migranti

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Urlavano "assassini" ai poliziotti. E nel video del 2018 spunta la toga pro migranti

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Non c'è "solo" il profilo Facebook infarcito di petizioni anti Salvini, post pro immigrati e campagne a sostegno delle Ong. E non c'è nemmeno "soltanto" quel violentissimo like al "fanculo Salvini" postato (sempre su Facebook) dal marito Massimo Mingrino. Adesso spunta anche un video, datato 25 agosto 2018, che ritrae al porto di Catania un manipolo di manifestanti in protesta contro il governo. Urlano "Assassini!" e poi "Animali!" in faccia alle forze dell'ordine. E, nelle immagini che il vice premier Matteo Salvini ha condiviso questa mattina sui social, ad un certo punto spunta anche un "volto noto". Non partecipa agli schiamazzi sguaiati, agli attacchi forsennati, alle proteste. Però è in prima fila, davanti ai poliziotti in tenuta anti sommossa. Il deputato catanese della Lega, Anastasio Carrà, punta il dito: "Sono certo di riconoscere la giudice di Catania, Iolanda Apostolico. Mi può smentire?".

Riavvolgiamo il nastro un momento e torniamo all'estate del 2018. È l'anno del patto gialloverde e del Conte I. Al Viminale siede Salvini. Ha appena iniziato la guerra agli scafisti e all'immigrazione cladestina. Il primo braccio di ferro si consuma sulla nave della Guardia Costiera Diciotti che ha recuperato 190 immigrati. Il leader leghista vuole che anche gli altri Stati europei se ne facciano carico, che il peso dell'operazione non gravi, come al solito, solo sulle spalle dell'Italia, che l'Unione europea faccia la sua parte. Ma oltre i confini tutto tace. Per cinque giorni la nave resta ferma davanti a Lampedusa. Vengono fatti sbarcare solo tredici persone in gravi condizioni di salute. Il 20 agosto l'allora ministro dei Trasporti Danilo Toninelli la fa spostare a Catania ma Salvini non molla il colpo. Le proteste aumentano, la sinistra scende in piazza e invoca i porti aperti. Le scene sono quelle riprese dal video rilanciato da Salvini in mattinata. L'odio è palpabile in quelle urla: "Assassini!" e "Animali!". E lei non fa una piega. "La presenza di un magistrato tra le fila di estremisti di sinistra è garanzia della terzietà che un giudice deve assicurare?", si chiede oggi Ingrid Brisa, capogruppo in commissione Giustizia. Ai colleghi, una volta scoppiata la polemica, avrebbe detto che si trovava lì, tra le forze dell'ordine e i manifestanti, per evitare contatti tra le due parti, dopo che c'era già stato un primo scontro, e che la protesta era alimentata soprattutto da persone del mondo cattolico e, in misura minore, da esponenti della sinistra. Le urla contro gli agenti, però, sembrano suggerire lo stesso odio.

Cinque anni dopo. Salvini e la Apostolico di nuovo sui lati opposti della barricata. Lui di nuovo al governo, lei a mettere in discussione una legge appena approvata, quella che introduce la stretta sui migranti appena sbarcati e li assicura nei Cpr anziché lasciarli a zonzo per il Paese. La giudice si oppone: libera i primi quattro portati a Pozzallo e scrive nero su bianco che il decreto del governo viola sia la Costituzione sia la normativa europea. A guardare il cv della Apostolico non può che sorgere un sospetto. Il sospetto di parzialità. "Il video postato da Salvini - commenta il deputato di Fratelli d'Italia, Sara Kelany - prova l'impegno pubblico contro le politiche migratorie del governo di allora". Un impegno che non è mai venuto meno. Lo abbiamo ampiamente visto nei post condivisi su Facebook dalla Apostolico. Tanto che Fratelli d'Italia ha già depositato un'interrogazione al Guardasigilli Carlo Nordio. "Usare il potere giudiziario per piegare il diritto alla propria visione ideologica - conclude la Kelany - è molto grave e lede pesantemente il decoro della magistratura".

Purtroppo la gravità della situazione non viene avvertita da tutti quanti. Non la avvertono sicuramente all'Anm. Il presidente Giuseppe Santalucia parla di "screening della persona" e accusa di andare a "vedere chi è il giudice anziché guardare quello che ha scritto". Cosa per nulla vera visto che la linea politica espressa sui social riflette anche sulle sentenze prese nell'aula del tribunale. Nemmeno il consigliere del Csm, Roberto Fontana, tra i promotori della pratica a tutela della Apostolico, sembra capire la gravità delle posizioni della giudice di Catania. Tanto da arrivare ad accusare Salvini di "usare il video per delegittimare" e "confondere i piani".

Un doppio tuffo carpiato degno di una magistratura che non ammette mai errori.

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