Vado al Massimo

Mentre Elly Schlein non è ancora rientrata, fa la sua apparizione Massimo D'Alema

Vado al Massimo
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La natura rifugge il vuoto. Figuriamoci la politica.

E così la sinistra lasciata sguarnita nelle idee e nella leadership da una Elly Schlein che nessuno ha visto tornare dalle vacanze, ecco che viene subito riempita da Massimo D'Alema, col contorno mediatico di Pier Luigi Bersani e le strategie non richieste di Goffredo Bettini, il maiale della politica; ma solo nel senso che di lui non si butta via niente. Manca Rosy Bindi - ma basta aspettare - e poi la Ditta è di nuovo al completo.

Il Pd non cambia mai. Il vecchio e il nuovo che avanzano. Il primo nel senso di «andare avanti», il secondo di «essere di troppo».

Così va la politica. Perfetto per dare consigli al Partito dopo esserne stato uno dei Segretari più disastrosi, Massimo D'Alema riappare in tv, è ospite d'onore alla festa dell'Unità - dove per eccitare la base si dichiara fiero di esser stato comunista -, i giornali lo interpellano con interviste sdraiate, nessun cronista accenna ai suoi guai giudiziari, meno che meno sui fogli giustizialisti, né gli chiede dell'affaire delle armi in Colombia. A proposito: ma com'è finita l'inchiesta? E alla fine - per il bene del Paese, ovviamente - si è ritrovato il padre nobile di una sinistra che ha sempre meno figli.

Poi bisogna capire se si tratta di una grand rentrée o di una riesumazione. Ma poco importa.

L'unico futuro della sinistra è quello di fare i conti con il proprio passato.

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