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VERSO IL VOTO La strategia

Energia, scuola, edilizia, welfare, spesa pubblica e giustizia. Un piano d'attacco strutturato e dettagliato - quello realizzato dal centrodestra - per risollevare il Paese dalle paludi della crisi sotto lo slogan qualificante del «noi ci impegniamo». Vediamo ora nel dettaglio la seconda parte del programma della coalizione. Energia e green economy vanno quasi a braccetto nelle intenzioni del centrodestra: se da una parte si punta a una decisa diminuzione delle accise che incidono sul costo dell'energia e a maggiori incentivi per gli investimenti in nuove tecnologie finalizzate alla riduzione dei consumi energetici, dall'altra troviamo un nuovo piano per il riassetto idrogeologico del Paese e l'impulso allo sviluppo delle città «intelligenti», coinvolgendo capitali privati e utilizzando stimoli fiscali. E se i piani di sviluppo e innovazione del Paese rischiano di essere vani senza una ricerca all'avanguardia ecco che - al punto 15 - vengono snocciolati ad uno a uno gli argomenti per rilanciare scuola e università: anche in questo caso snodo fondamentale del programma è la minore tassazione sulle borse di studio (in questo caso l'esenzione fiscale è totale) e sugli utili reinvestiti nella ricerca. Al punto 16 la ricetta per un welfare incentrato sul valore della persona, della famiglia e del lavoro e del rapporto con il territorio. Quindi spazio a un nuovo piano casa e alla sospensione per due anni dell'imposta di registro sulla vendita delle abitazioni per rivitalizzare il settore dell'edilizia. E ancora. Tra gli obiettivi del centrodestra c'è il pieno compimento del programma su Agenda digitale e sicurezza iniziato nel precedente governo e stoppato dall'insediamento dei tecnici; la riforma della giustizia, che verte sulla separazione delle carriere delle toghe, sul divieto di pubblicazione delle intercettazioni e sull'istituzione di una sezione distaccata del Consiglio di Stato al Nord. Al punto 21 ecco nuove agevolazioni per chi investe in sport, cultura e spettacolo.

Chiude il programma il piano d'attacco per portare in 5 anni il rapporto debito/Pil sotto quota 100% e per un ridurre la spesa pubblica di almeno 16 miliardi all'anno. Nel grafico, il testo integrale dei secondi undici punti.

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