"Vietare il Remigration Summit? Non siamo in Urss". Salvini mette a tacere le opposizioni

Il sindaco di Gallarate (Varese), dove dovrebbe tenersi la manifestazione, ricorda che l’articolo 21 della Costituzione prevede il principio della libertà di manifestazione del pensiero

Polizia di Stato in una manifestazione dei no-Cpr | Immagine di repertorio
Polizia di Stato in una manifestazione dei no-Cpr | Immagine di repertorio
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L'evento "Remigration Summit" previsto per domani, 17 maggio, nel varesotto ci sarà. Ma non è chiaro dove: la location è avvolta nel mistero. Gli organizzatori preferiscono mantenere il massimo riserbo in merito per evitare problemi di ogni sorta, visto che sono già state minacciate manifestazioni di sedicenti "antifascisti" a Milano, che sono attenzionate dalle forze dell'ordine per pericolo di scontri. Nel frattempo, nonostante la prefettura abbia già spiegato che non è possibile vietarlo, trattandosi di un evento privato, da parte delle opposizioni sono saliti sulle barricate per chiedere che venga vietata.

Le ultime voci che sono circolate ipotizzano che possa tenersi a Gallarate ma nemmeno il sindaco della città del Varesotto, Andrea Cassani, sa se sia stato confermato. "Il Prefetto nei giorni scorsi è stato abbastanza perentorio nel dire che in questo Stato non si possono impedire manifestazioni pacifiche di privati che si vogliono riunire. L’evento è attenzionato dalle forze dell’ordine e se ci sono persone pericolose che non possono stare in Italia provvederanno, come è successo ieri. Io non posso impedire che ci siano manifestazioni di destra o di sinistra", ha spiegato Cassani, sottolineando che "l’articolo 21 della Costituzione prevede il principio della libertà di manifestazione del pensiero e se stai dentro leggi puoi farlo. Questo non significa condividere le idee del Remigration, né essere contrario. È una questione di garantire la libertà".

Dal Pd ad Avs, invece, alzano la voce, chiedono l'intervento della forza pubblica per bloccare la manifestazione: proprio loro, che si ergono come difensori della Costituzione, ora chiedono che venga soppresso il diritto di pensiero e di parola. Chiedono che chi non la pensa come loro venga messo a tacere, richiamando metodi che l'Italia pensava di aver messo definitivamente alle spalle.

"Sono d'accordo che ci sia qualsiasi iniziativa democratica e libera. Non capisco perché si dovrebbe vietare a priori il libero pensiero di qualcuno, non siamo mica in Unione Sovietica", ha spiegato Matteo Salvini a margine di un evento della Lega a Rozzano, aggiungendo che "se qualcuno teme che l'immigrazione di massa sia un problema enorme e devastante, e io sono fra questi, deve poterlo esprimere".

Dello stesso avviso Silvia Sardone, vice segretaria della Lega ed eurodeputata, che punta il dito contro le opposizioni che "di democratico ormai hanno ben poco: si arrogano il diritto di decidere chi può manifestare, riunirsi, organizzare un incontro. La sinistra ormai non si vergogna nemmeno più del suo atteggiamento liberticida".

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