Remigration Summit, arrestato a Malpensa l'esponente di destra Paludan. A La Spezia si temono tensioni

La manifestazione organizzata da Casa Pound è stata spostata perché la stessa piazza è stata concessa ad altri: "Non può essere questo escamotage a ledere la nostra libertà di manifestare"

Remigration Summit, arrestato a Malpensa l'esponente di destra Paludan. A La Spezia si temono tensioni
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Sabato 17 maggio tutta l'attenzione sarà concentrata su Varese dove è in programma il "Remigration Summit", incontro della destra europea per discutere sul tema della remigrazione come soluzione per alcuni degli annosi problemi dell'Europa. A questo incontro avrebbe dovuto partecipare anche Rasmus Paludan, noto esponente della destra danese, fondatore del partito Stram Kurs (Linea Dura). Il suo nome non compariva nella lista dei relatori ufficiali e gli organizzatori non erano nemmeno a conoscenza della sua presenza in Italia, il che vuol dire che Paludan ha deciso di partecipare autonomamente alla manifestazione ma senza inviti ufficiali.

Tuttava, Paludan non sarà nemmeno nel pubblico della manifestazione perché questa mattina è stato fermato dagli agenti della Polaria che l'hanno consegnato agli uomini della Digos all'aeroporto di Milano-Malpensa. Il suo nome era stato segnalato su un volo in arrivo nello scalo lombardo e non appena sbarcato è stato raggiunto daglo agenti che, dopo aver concluso le pratiche di identificazione, l'hanno trattenuto e una volta arrivata anche la convalida da parte del tribunale di Milano, sono iniziate le pratiche per effettuare l'espulsione e il rimpatrio nel Paese di provenienza. A suo carico esistono alcune condanne per aver in passato bruciato il Corano in pubblico in Paesi esteri e viene considerato un problema per l'ordine pubblico. L'Italia si aggiunge all'elenco dei Paesi come Svezia e Belgio che gli hanno già vietato l'ingresso per ragioni di ordine pubblico. Paludan è un avvocato, con il suo partito persegue la linea dura contro l'Islam e chiede il rimpatrio di tutti gli immigrati non europei verso i Paesi di origine.

"Mi è stato negato l'ingresso a Milano e in Italia per 10 anni! Solo perché sono un cristiano! A Milano Malpensa! Una decisione presa dal prefetto di Varese! Dov'è Matteo Salvini?", ha scritto in un post pubblicato sui social. "Oggi mi stavo recando a Milano, ma le autorità italiane hanno rigettato il mio ingresso, con un divieto per dieci anni. Solo perché sono io, anche se non ho fatto nulla di illegale, solo perché sono cristiano", ha ribadito Paludan, calcando un po' la mano sulla decisione assunta per preservare l'ordine pubblico. L'assenza di Paludan, però, non interferirà con il normale svolgimento del meeting, anche se la location non è stata ancora resa nota. Inizialmente era stato annunciato in un hotel di Somma Lombardo ma la struttura non ha confermato la prenotazione. Gli organizzatori confermano comunque che l'incontro di Varese si farà: il tema rella remigreazione è particolarmente caldo in Europa.

E, infatti, l'incontro di Varese non sarà l'unico: il 17 maggio, in piazza Garibaldia La Spezia, Casa Pound ha organizzato una manifestazione intitolata "Defend Europe". La location non era la prima scelta ma è stata spostata in quel luogo dopo che era stata negata piazza Brin. "La nostra iniziativa è stata preavvisata con settimane di anticipo, il fatto che ora una piazza già occupata sia concessa ad un’altra associazione è assurdo e non può essere questo escamotage a ledere la nostra libertà di scendere in piazza. CasaPound esiste da vent’anni, fa politica alla luce del sole e ha tutto il diritto di manifestare. Se si vogliono realmente evitare problemi di ordine pubblico, non siano autorizzate contro-manifestazioni che hanno il chiaro scopo di contestare e impedire un’iniziativa legittima e preavvisata da tempo. Per quanto ci riguarda, il 17 maggio saremo a La Spezia, la manifestazione è confermata e non faremo passi indietro", si sfogano oggi dall'organizzazione.

Tanto più che, come riferisce Casa Pound, "alcuni commercianti di La Spezia ci stanno riferendo che stanno ricevendo chiamate dal Comune che li invita a chiudere le attività in occasione della nostra manifestazione. Se ciò fosse vero o si trattasse di un’intimidazione da parte dei nostri antagonisti, in entrambi i casi sarebbe gravissimo". Il comportamento di Casa Pound in piazza, aggiungono, "è sempre stato esemplare, parlano per noi decine e decine di manifestazioni e cortei in cui mai si sono verificati disordini, al netto delle provocazioni di centri sociali e affini. Anche in questo caso i possibili problemi di ordine pubblico derivano soltanto dall’aver autorizzato altre due manifestazioni in concomitanza".

L'organizzazione di destra ribadisce di voler tenere una manifestazione pacifica ma, sottolineano, "se ai centri sociali sarà concesso di arrivare a pochi metri dal nostro corteo, come accaduto a Genova in occasione della commemorazione di Ugo Venturini di qualche settimana fa, non si cerchino in noi responsabilità, perché sarebbero tutte di provoca e di chi gestisce l’ordine pubblico".

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