"Visite mediche più serie, specie a chi ha patologie"

Il fondatore del team di F1, Giancarlo Minardi: "Ma ci sono 80enni che potrebbero andare in pista"

"Visite mediche più serie, specie a chi ha patologie"
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Ai motori ha dedicato la propria vita: dalle categorie minori alla Formula 1, Gian Carlo Minardi continua a dedicarsi alle quattro ruote e alla sicurezza, oggi che a 77 anni è consulente di Aci Sport e supervisore della scuola federale. E sull'ipotesi di revisione degli esami di rinnovo della patente ha le idee chiare: «Rivedere la visita medica penso che sia cosa importante».

Minardi, giusto imporre un tetto alla licenza di guida?

«Sono un uomo di sport e porto un esempio di sport: noi a 80 anni fermiamo la carriera di un atleta, salvo che l'atleta superi delle stringenti visite mediche. Faccio l'esempio del contesto sportivo perché mette sotto stress un pilota e porto il caso di un pilota molto conosciuto come Arturo Merzario, che ha brillantemente superato sia gli 80 che le visite mediche. Non vedo per quale motivo dovremmo togliergli la licenza».

Inevitabile però che quando l'incidente è provocato da un anziano, ci si domandi se potesse guidare

«Il problema oggi non è rilasciare agli ultraottantenni, quanto fare visite mediche serie al momento del rinnovo della patente. Soprattutto a chi ha malattie pregresse, handicap particolari o non è in grado di intendere o volere».

La patente è spesso anche l'ultima frontiera di indipendenza, per un anziano: è un fattore da tenere conto per prendere le decisioni giuste?

«Io credo nella serietà e se uno è in grado di intendere e volere, oltre che di guidare, è giusto lasciargli la patente. Se una persona non ha questi requisiti, anche a 60 anni è giusto togliergliela».

La soluzione sono quindi visite mediche più severe?

«Credo che sì, potrebbero essere migliorate. Poi serve sempre essere oculati: conosco persone a cui è stata rinnovata anche in tarda età, ma hanno rinunciato con senso di responsabilità».

I patentati in età avanzata rappresentano una buona fetta del totale

«Torno sull'esempio di Merzario: una volta, superata la soglia degli 80 anni, non potevi più ricevere la licenza per correre. Poi Aci, Acisport e Coni hanno giustamente predisposto delle visite particolarmente severe che oggi ci fanno dire di avere un certo numero di licenziati ultraottantenni che potrebbero anche andare in pista».

L'età media avanza, ma la tecnologia pure: è da lì che può arrivare un supporto alla sicurezza?

«Le macchine moderne sono di grande supporto a noi anzianotti e offrono tutta una serie di opportunità: dalla salvaguardia della necessaria distanza dalla vettura davanti, al passaggio

di corsia. Sono tutti supporti utili. A cui aggiungerei però le indicazioni di base per stare in strada, che possono essere diciamo così rinfrescate a chi si si appresta a richiedere un rinnovo di patente».

Auto contromano in autostrada: neanche la tecnologia ha potuto evitare queste tragedie, nelle ultime settimane. Si può fare altro?

«Gli incidenti a cui abbiamo assistito negli ultimi tempi sono stati dettati dalla distrazione o da cause che devono essere valutate a fondo. Noi come Aci andiamo nelle scuole a raccomandare ai giovani di non distrarsi con il cellulare mentre si è alla guida o di non mettersi al volante dopo aver bevuto. Quando succedono incidenti come questi, le cause sono tutte indipendenti dall'età».

Così come esistono i rallentatori acustici-vibratori, non si potrebbe installarne di appositi per chi imbocca una strada contromano?

«Credo ci possano essere alternative per

migliorare la sicurezza e che abbiamo il dovere di valutare anche altri sistemi. Come questo. Nello sport si lavora tutti i giorni per migliorare la sicurezza dei piloti e di conseguenza di chi poi usa l'auto sulle strade».

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