
La commemorazione di Charlie Kirk si trasforma nell'occasione per le opposizioni di imbastire una sorta di show dentro la Camera dei Deputati. La richiesta di dedicare un momento di ricordo per l'attivista statunitense ucciso in un campus dello Utah lo scorso 10 settembre era stata avanzata dal capogruppo di Fratelli d'Italia, Galeazzo Bignami; tuttavia, dentro l'Aula di Montecitorio, gli interventi sono stati particolarmente duri e la tensione è risultata palpabile, anche in riferimento alle manifestazioni pro-Palestina che si sono tenute ieri.
Prima di cominciare, lo stesso Bignami ha voluto chiedere al ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, di riferire in Aula sulle manifestazioni che si sono svolte in 81 piazze italiane e che hanno provocato gravi disordini soprattutto a Milano. "Senza alcuna remora o titubanza Fratelli d'Italia ribadisce la propria posizione: va espressa con fermezza e decisione la massima vicinanza alle nostre forze dell'ordine - ha commentato l'ex viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti –. Se dobbiamo scegliere tra chi blocca treni, ferrovie e tangenziali e i ragazzi che indossano la divisa, FdI sa da che parte stare: dalla parte di chi porta la divisa, con decoro e onore, rappresentando il nostro tricolore e la nostra amata Italia".
Il combinato disposto tra la richiesta inviata a Piantedosi e il riferimento a quello che è accaduto nella giornata di lunedì ha scatenato un duro attacco dai banchi dell'opposizione. Il più veemente è stato Riccardo Ricciardi, capogruppo del Movimento 5 Stelle: "Tre quarti delle persone qui dentro, fino a due settimane fa, manco sapevano chi fosse Charlie Kirk, e oggi usano la tragedia della sua morte per fare squallida propaganda politica". Il deputato grillino è inoltre convinto che molti rappresentanti del centrodestra "quasi si sfregano le mani, perché nella morte di quel ragazzo hanno visto un’opportunità politica. E per questo dovreste vergognarvi ancora di più", accusa.
Ci pensa poi il presidente dei deputati leghisti Riccardo Molinari, a dare vita alla controreplica verso la brigata del campo largo: "Mi aspettavo un senso di empatia generale. Purtroppo, un attimo dopo, abbiamo iniziato a vedere una serie di dichiarazioni, articoli e uscite in cui non si condannava il fatto, ma si cercava di analizzare cosa Charlie Kirk dicesse.
Si è cercato di costruire un sentimento negativo verso le sue parole - ha ricordato il numero uno del Carroccio piemontese -. Il primo colpo al cuore che ho avuto quando ho visto la scena del suo brutale omicidio è stato pensare che quel ragazzo poteva essere chiunque di noi", conclude.