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"Vuoi distruggere il M5S", "Fa orrore". Volano gli stracci tra Conte e Calenda

Il presidente grillino va all'attacco: "Frasi triviali, vuole prendere a calci i 5 Stelle". La replica del leader di Azione: "Soldi buttati nel Superbonus, proputinismo e sussidi graduidamente"

"Vuoi distruggere il M5S", "Fa orrore". Volano gli stracci tra Conte e Calenda

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L'uno continua ad agire in ordine sparso senza una linea coerente e prova a trarre benefici di consenso nella corsa ai distinguo con i partiti dell'opposizione, l'altro non riesce a tenere le mani lontane dal cellulare e quotidianamente informa il mondo social sulle sue linee di pensiero pontificando sulle tematiche di attualità. Giuseppe Conte e Carlo Calenda si sono resi protagonisti di un nuovo botta e risposta a distanza, uno scambio di accuse reciproche che rende il tutto ancora più paradossale se si pone attenzione al fatto che solamente 11 giorni fa i loro partiti si sono presentati a braccetto a supporto di Luciano D'Amico in occasione delle elezioni regionali in Abruzzo.

Il primo attacco è stato sfoderato dal presidente del Movimento 5 Stelle che, intervenuto in diretta sul suo profilo social, ha rinfacciato all'ex ministro dello Sviluppo economico il tentativo esplicitato di fare guerra ai grillini. "Come si può pretendere di voler entrare in coalizione con forze progressiste quando con frasi triviali dice di voler distruggere e prendere a calci i 5S, una intera comunità politica?", è stata la bordata sganciata da Conte. Che ha imputato a Calenda quella che reputa essere l'incoerenza dei fatti rispetto alle parole pronunciate in passato: "Avevi detto che ti faceva orrore questo modo di fare politica, ora è il tuo".

Non si è fatta attendere la replica del leader di Azione che, sempre su X (ex Twitter), ha ribadito un concetto: la politica che gli fa orrore è rappresentata da "soldi buttati nel Superbonus, il proputinismo, la promessa di sussidi 'graduidamente'". Infine Calenda ha aggiunto un'osservazione alla luce del caos del campo largo in Basilicata: "Ti riconosco il fatto di aver domato il Pd obbligandolo ai tuoi veti. Complimenti". Una frecciatina rivolta a Elly Schlein che nel frattempo continua a seguire i 5 Stelle senza essere capace di imporre la sua leadership.

Sono assai evidenti le contraddizioni. Conte prende le distanze, si affretta a dichiarare di non voler associarsi ai progetti di Azione e di essere conseguenti per salvaguardare la credibilità di fronte agli elettori. Peccato che in Abruzzo il campo larghissimo in fomato extra large abbia raccolto tutta l'opposizione (con esiti fallimentari, tra l'altro). Allo stesso tempo Calenda si scaglia contro i grillini ma con una mossa disperata solo pochi giorni fa non ha escluso alleanze locali con il Movimento.

Evidentemente la maxi-ammucchiata del 10 marzo è già un lontano ricordo, visto che i due in tempo zero sono tornati a battibeccarsi mettendo in mostra tutte le crepe delle opposizioni che - dal 25 settembre 2022, giorno del trionfo del centrodestra alle urne - non sono ancora state in grado di compattarsi e di seguire una strategia comune per tentare di mettere in difficoltà la maggioranza. Uno scenario che sembra utopia nell'immediato: le elezioni europee che si terranno a giugno consentiranno ai partiti di smarcarsi e di esprimere ogni singola sfumatura.

Schlein continua a portare avanti il tentativo di essere "testardamente unitaria", ma sullo sfondo Conte e Calenda non risparmiano colpi bassi.

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