Riassunto della puntata precedente: nessuno è felice se chiude il cantiere di Sestri. Ma, senza navi, il cantiere di Sestri chiude. E allora, la possibile alternativa è portare a Sestri, nelle aree di Fincantieri, una parte delle riparazioni navali, anzichè porre il superbacino, estremamente impattante, vicino alle banchine davanti a Carignano. Unidea, fra laltro, che confligge completamente con quella di ampliare il Galliera. Come è possibile che gli stessi che spingono per ingrandire lospedale di Carignano (idea che, personalmente, mi trova contrario) siano gli stessi che spingono per il sesto bacino sempre a Carignano (altra idea che, personalmente, mi trova contrarissimo) che non mi pare la migliore ricetta per curare i malati, a pochi passi dal nuovo Supergalliera?
Eppure, visto che dire sempre e comunque no a tutto non mi sembra una grande idea di sviluppo, una terza via potrebbe esserci. Che è quella di spostare una parte delle riparazioni navali - quelle del sesto bacino, appunto - a Sestri. Fra laltro, una scelta simile non potrebbe essere in alcun modo tacciata di volontà di penalizzare il ponente rispetto al centro, visto che le aree in questione sarebbero quelle dove già oggi ci sono le gru della navalmeccanica e quindi hanno già una vocazione industriale.
Come dire?, da un lato non si interviene ulteriormente su un fronte-mare che negli ultimi anni è già stato molto toccato. Dallaltro, non si pregiudicano i posti di lavoro di un quartiere, ma anzi si riqualificano cantieri che rischiavano di rimanere senza lavoro, in balia dei gabbiani padroni dei piazzali.
Insomma, la penso esattamente al contrario di Sinistra Ecologia e Libertà che nei giorni scorsi ha emesso un comunicato dai toni trionfanti perchè il presidente della Regione Claudio Burlando, rispondendo a uninterrogazione del capogruppo del Pdl Matteo Rosso, aveva spiegato che non ci sono controindicazioni per porre il sesto bacino accanto agli altri cinque, quindi a Carignano, (...)