Ora che suo marito «vede» la nomination democratica alla Casa Bianca, Michelle Robinson Obama non può più sperare di vedersi perdonare i suoi passi falsi, veri o presunti che siano. Mesi fa si era lasciata scappare una frase che ai repubblicani era parsa poco meno che blasfema: «Per la prima volta nella mia vita adulta sono davvero orgogliosa del mio Paese, perché sembra che vi abbia fatto ritorno la speranza». Si riferiva al messaggio politico di Barack Obama, ai suoi toni studiatamente messianici che stavano, e stanno, seducendo un numero crescente di americani, non necessariamente solo di orientamento democratico. Al momento le critiche non erano mancate, ma si erano presto esaurite. Ma adesso è unaltra cosa.
I repubblicani dello Stato del Tennessee, che già in febbraio avevano attaccato Obama per il suo secondo nome Hussein e i suoi presunti sottintesi filoislamici, hanno riesumato la polemica in occasione della prima visita elettorale della signora Michelle nello Stato del Sud. Un video di quattro minuti immesso dal partito sul proprio sito mostra un lungo stralcio dellintervista incriminata accompagnandolo con un commento tagliente: «Il Partito repubblicano del Tennessee è sempre stato orgoglioso dellAmerica». Poi, alludendo a un altro passo falso, questa volta di Obama stesso (quando in un comizio parlò della «amarezza» che porta molti americani «ad aggrapparsi alla religione o alle pistole»), unaltra stoccata: «Mentre la signora Obama ha difficoltà a dirsi orgogliosa del Paese in cui si è laureata a Princeton e a Harvard per poi diventare una multimilionaria, suo marito fa affermazioni che ridicolizzano le risposte dellamericano medio alle difficoltà della vita».
I responsabili della campagna elettorale di Barack Obama hanno replicato con una dura nota ufficiale in cui liniziativa dei repubblicani del Tennessee viene definita «vergognosa». «Se il Partito repubblicano di questo Stato ha qualche problema con il senatore Obama, forse la prossima volta dovrebbe prendersela direttamente con lui piuttosto che attaccare la sua famiglia».
Al di là delle opinioni personali di ciascuno, qualcosa di fuori luogo nelliniziativa contro Michelle Obama doveva effettivamente esserci se lo stesso presidente nazionale del Partito repubblicano, Mike Duncan, ha deciso di sconfessarla: «Rigettiamo - ha detto - questo tipo di tattiche elettorali».
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