da Milano
Si delineano i contorni del vertice di Intesa-Sanpaolo e spunta una vicepresidenza per Antoine Bernheim, presidente delle Generali. «Potrebbe essere unidea», ha commentato in proposito il presidente della fondazione Cariparma Carlo Gabbi, dopo la riunione del patto di sindacato della banca milanese tenutasi ieri a Milano.
Il patto ha affrontato anche «la situazione con l'Antitrust», ha aggiunto Gabbi, nellambito di progetto di fusione con il Sanpaolo-Imi.
La vicepresidenza a Bernheim potrebbe essere inoltre un primo tassello del complesso equilibrio delle Generali, che in primavera dovranno rinnovare lintero consiglio. Una partita nella quale Intesa, azionista stabile a Trieste, potrebbe giocare a questo punto un ruolo importante.
Il patto ha esaminato landamento dei primi 9 mesi dellanno del gruppo milanese, successivamente approvati dal cda: nel periodo Intesa ha registrato un utile netto consolidato di 2.173 milioni, in crescita del 17,8% rispetto allo stesso periodo del 2005, «un miglioramento del risultato della gestione operativa, in linea con le indicazioni del piano d'impresa 2005-2007», come si legge nel comunicato emesso al termine del cda. Tra i principali coefficienti patrimoniali al 30 settembre, il Tier 1 ratio risulta pari all'8,1% (era al 7,9% al 31 dicembre 2005). I crediti verso la clientela ammontano a 179 miliardi (+11,8%). Il complesso dei crediti in sofferenza, incagliati e scaduti o sconfinanti da oltre 180 giorni ammonta, al netto delle rettifiche di valore, a 5.156 milioni (5.078 milioni al 31 dicembre).
Per quanto riguarda il comparto delle gestioni, la massa amministrata per conto della clientela risulta pari a 498 miliardi (+5,2%). L'ammontare di risparmio gestito (in cui dopo il perfezionamento dell'accordo con Crédit Agricole dello scorso dicembre non rientrano più i fondi comuni), aumenta a 60 miliardi (+5,7%).
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