Intesa, Cariplo vuole la quota di Parma

Guzzetti punta su un altro 1,1% della superbanca Ultimi ritocchi per il patto parasociale tra gli enti

da Milano

Fondazione Cariplo fa ufficialmente rotta sulla quota di Intesa Sanpaolo messa sul mercato da Cariparma. A ribadire che Ca’ de Sass ha manifestato il proprio «interesse» a rilevare un ulteriore 1,1% della superbanca è stato il presidente dell’Ente parmense Carlo Gabbi destinato ad affiancare il Crédit Agricole nella nuova Cariparma. Il passaggio della quota, che corrisponde alla metà del pacchetto attualmente nelle mani di Parma, permetterà a Cariplo di avvicinarsi al 6% di Intesa Sanpaolo. Dopo Compagnia di Sanpaolo, anche l’Ente di Giuseppe Guzzetti arrotonderà quindi il proprio peso nel patto parasociale in via di ultimazione tra le Fondazioni azioniste.
Si tratta del futuro «nocciolo duro» azionario di Intesa Sanpaolo che, malgrado nella tarda serata di ieri non risultasse ancora convocato alcun incontro, dovrebbe vedere la luce entro mercoledì della prossima settimana blindando il 20% circa custodito da Cariplo, Compagnia di Sanpaolo, Cariparo e Carisbo. L’obiettivo è dare stabilità all’azionariato di Intesa Sanpaolo, inserendo con ogni probabilità diritti di prelazione incrociati in caso di cessione delle quote. Magari abbinati, in caso di violazione, a un sistema di severe penali per evitare disimpegni non concordati. A presiedere il patto dovrebbe essere il numero uno della Compagnia di Sanpaolo Franzo Grande Stevens, l’ente primo azionista di Intesa che ha già aumentato il proprio impegno al 7,6% con l’obiettivo di raggiungere l’8 per cento. Da qui la risposta di Cariplo per rilevare la metà della quota Cariparma, ma anche Cariparo (3,59%) sarebbe intenzionata a rafforzarsi.

Pesi politici a parte, la banca di Giovanni Bazoli troverà un nuovo assetto «istituzionale» italiano da cui rimangono escluse sia Santander sia l’Agricole.
Entro fine mese dovrebbe infine essere firmato anche il patto di consultazione leggero abbracciando oltre alle quattro fondazioni, Ifil, il cosiddetto Gruppo Lombardo e Reale Mutua.

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