Intesa, Salza apre le danze: «Pronto a un altro mandato»

In Intesa Sanpaolo non solo l’equilibrio tra i soci «c’è» ma è «già perfetto»: il presidente del consiglio di gestione Enrico Salza prova a placare i mai sopiti malumori della «sua» Torino contro il supposto «strapotere» esercitato da Milano sul vertice di Ca’de Sass dopo l’uscita del direttore generale Pietro Modiano. Ad alzare i toni dello scontro era stato qualche settimana fa il sindaco sabaudo Sergio Chiamparino, «rappresentato» in Intesa attraverso la Compagnia di Sanpaolo che con il 10% è di gran lunga il maggiore azionista della superbanca guidata dall’ad Corrado Passera.
Ieri la stoccata di Salza che si è anche detto «senza dubbio» pronto per un altro mandato alla presidenza del consiglio di gestione di Intesa. Quasi una auto-ricandidatura, dietro alla quale c’è tutta la tempra dell’anziano banchiere-imprenditore. Anima storica del Sanpaolo ma capace in questi anni di «spiemontizzarsi», diventando un punto di riferimento del più ampio parterre dei soci di Intesa, di cui è grande tessitore il presidente del consiglio di sorveglianza Giovanni Bazoli: a partire dalle fondazioni Cariplo, CariBologna e CariFirenze.
Sebbene quella di Salza sia quindi una candidatura «molto forte» dal punto di vista sostanziale e come tale diversa dal tentativo di Antoine Bernheim di restare alla presidenza delle Generali, non manca tuttavia chi ha assistito con una certa perplessità alla sua «fuga in avanti». Se non per un fatto di opportunità: i tempi - notano infatti alcuni soci - sono oggi «ancora molto prematuri»: l’assemblea per il rinnovo del vertice è in calendario la prossima primavera. Una perplessità che ieri sera si respirava anche tra le molte anime che si agitano sotto la Mole, come a testimoniare che allo stato attuale il nodo non sono gli uomini ma il ruolo, la strategia della banca e il suo rapporto con il territorio. Problema quest’ultimo rilanciato da Chiamparino e che non può che stare a cuore alla Compagnia di Sanpaolo presieduta da Angelo Benessia. A questo punto molto dipenderà da quale sarà il gioco diplomatico sia interno alle Fondazioni (è stato Benessia a portare la Compagnia in seno all’Acri di Giuseppe Guzzetti) sia con le Assicurazioni Generali.
In gioco, secondo alcuni osservatori, potrebbe esserci la casella della direzione generale.

Ma solo in prospettiva quando, se non altro per un fatto anagrafico, si esaurirà l’esperienza di Francesco Micheli che supervisiona anche la Banca dei Territori. Ieri Intesa ha comunicato qualche ritocco alla squadra della divisione (Franco Gallia assume incarichi alle dipendenze di Micheli) ma le danze sono appena iniziate.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica