Intesa Sanpaolo al test della trimestrale Bazoli: «Bene il duale»

Quello odierno, chiamato ad approvare i conti trimestrali, sarà il primo consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo presieduto dal neo-eletto Andrea Beltratti. All’ordine del giorno ci sarebbero solo i conti, ma l’attenzione del mercato resta puntata su Fideuram: secondo indiscrezioni l’Ipo potrebbe infatti slittare a dopo l’estate.
Il lavoro per la quotazione «prosegue regolarmente secondo quanto previsto», ha ribattuto Ca’ de Sass, aggiungendo che «non è stata ancora assunta alcuna decisione formale», né sulla tempistica né sulla struttura dell’operazione. La bufera che sta attraversando le Borse è comunque un ostacolo che potrebbe indurre Intesa a posticipare il debutto di Fideuram. Anche perché mancano ancora il via libera di Consob e il completamento dei passaggi necessari per portare in Borsa anche la parte Vita. Proprio su Fideuram Vita, il gruppo sarebbe in contatto con Old Mutual per una quota di minoranza. Cui si aggiungono le trattative, confermate dalla banca, sul possibile ingresso in Fideuram del fondo di private equity Usa Hellman&Friedman con il 5-10 per cento. Resta il fatto che l’istituto guidato da Corrado Passera, alla luce del piano di dismissioni programmato, deve fare cassa e il 100% di Banca Fideuram, secondo i calcoli di un analista che considera già uno sconto legato alla quotazione in Borsa, potrebbe rendere fino a 2,7 miliardi.
Quanto ai dati, il mercato si attende una netta riduzione degli utili: il consensus, secondo Bloomberg, è per un profitto di 516 milioni, la metà rispetto agli 1,075 miliardi dello scorso anno; mentre i ricavi sono visti in crescita a 4,2 miliardi.
Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa, è invece intervenuto sul nodo delle nomine, su cui si è consumato il braccio di ferro tra Torino e Milano e lo scontro interno alla Compagnia di San Paolo. Nella definizione del nuovo Cdg, «la banca ha dimostrato la sua autonomia, compattezza e forza in un momento delicato come questo sul piano internazionale», ha detto Bazoli, ribadendo la fiducia nel sistema duale: «Non c’è nessun pentimento, non è affatto in discussione. Ha funzionato bene nel triennio precedente. Mi auguro e sono fiducioso che continui a funzionare bene».
Sebbene il presidente Angelo Benessia abbia sventato il golpe dei «ribelli», la Compagnia di San Paolo non ha però ancora trovato una soluzione per la vicepresidenza dell’Ente rimasta vacante dopo il passaggio di Elsa Fornero a Intesa. Maurizio Maresca, uno dei ribelli, in una lettera al consiglio, ha scritto che «non vi è alcun impegno» perché si arrivi a una vicepresidenza per i «frondisti».

La corsa comunque è aperta e sta prendendo corpo la candidatura di suor Giuliana Galli, «sorella banca», la cui nomina in consiglio generale è stata caldeggiata dal sindaco di Torino, Sergio Chiamparino. «Ritengo che il mondo cattolico sia ingiustamente privo di rappresentanza all’interno del comitato di gestione della Compagnia», ha detto ieri Stefano Ambrosini, uno dei consiglieri dissidenti.

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