Intesa sul Parco Sud, ma nuovo rinvio del Pgt

Intesa sul Parco Sud, ma nuovo rinvio del Pgt

Il Parco Sud torna a far discutere il Consiglio comunale, convocato ieri da oltranza. Due giorni fa era stato proprio un emendamento sul Parco a far cadere il numero legale, con l’opposizione fuori dall’aula e il sindaco richiamata d’urgenza dal suo ufficio per cercare di tenere in piedi la seduta. Ieri l’«emendamento della discordia», il 20bis, che stralcia le aree di trasformazione urbana del parco sud dal piano di governo di territorio, è tornato all’esame dei consiglieri, facendo nuovamente arenare la discussione. Per uscire dall’impasse provocata dalle polemiche sull’emendamento è stata chiesta la sospensione della seduta per permettere ai capigruppo di riunirsi per trovare una mediazione politica.
Il centrosinistra minacciava di non votare il testo, nonostante fosse concordato, in assenza di una «presa di posizione» dell’aula rispetto alle affermazioni del presidente della Provincia, Guido Podestà, sul Parco Sud. L’uscita del presidente Podestà - «Il parco sud non è un totem» - aveva scatenato più di una reazione. A sgombrare il campo da ogni dubbio è l’assessore al Territorio, Fabio Altitonante: «Come ha spiegato il presidente è possibile realizzare alcuni adeguamenti senza tradire la natura e anzi valorizzando il più grande parco agricolo d’Europa». «Abbiamo detto - è intervenuto l’assessore allo Sviluppo del territorio, Carlo Masseroli - in ogni modo che vogliamo salvaguardare il Parco. Ma stiamo alle nostre competenze. Noi non abbiamo competenze sui piani di cintura. Possiamo muoverci all’interno delle competenze del consiglio comunale. Abbiamo delle competenze, usiamole, il resto è strumentale».
Tutto torna tranquillo al termine della riunione dei capigruppo di maggioranza e opposizione che si accordano su un ordine del giorno condiviso in cui il Consiglio «impegna il sindaco e la giunta a intervenire sugli organi preposti perché nessuna area del Comune che insiste sul parco Sud venga resa edificabile» e «eventuali interventi di riqualificazione nel parco stesso verranno deliberati dal consiglio comunale». Raggiunta l’intesa i consiglieri sono tornati in aula e hanno approvato l’emendamento che trasferisce le competenze sugli ambiti di trasformazione periurbana - Bosco in città, Navigli, Abbazie, Idroscalo e Monluè - ai piani di cintura, ovvero allo strumento di pianificazione della Provincia. In cambio il centrodestra ha posto sul tavolo della trattativa, come «contropartita», il ritiro di alcune centinaia di emendamenti dell’opposizione: sugli oltre 600 ancora da discutere, il ritiro della metà dei circa 200 emendamenti del Pd, e di 200 di quelli della sinistra radicale.

La discussione è proseguita da oltranza per tutta la notte, senza però chiudere la partita, come previsto dall’accordo siglato dai partiti la settimana scorsa. I tempi per licenziare il piano entro la fine del mandato si fanno sempre più stretti. La prossima riunione è venerdì.

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