Le immagini di quei bambini, migliaia di bambini che ci scrutano disperati dalle pagine dei giornali hanno già fatto scattare la molla della solidarietà. Ma la strada per aiutarli è tutta in salita. Forse spunteranno dal nulla i papà e le mamme di questi piccole vittime del sisma. Ci illudiamo che sia così. Ma cosa può succedere invece a quei 50mila orfani che già da prima erano dentro gli orfanotrofi e ora non hanno neppure un tetto sulla testa? Per loro ci potrebbe essere un percorso di adozione accelerato? Nessuno si illuda. Adottare un bambino è una cosa maledettamente seria. Fatto di carte, di interrogatori (si chiamano colloqui, in realtà). Ti spogliano la mente e lanima per capire se sei davvero pronto per accogliere un bimbo che non è tuo. Per questo la legge è rigida. Bisogna affidarsi alle associazioni regolarmente autorizzate dallo Stato, prestarsi a trafile complesse e aspettare pazientemente lautorizzazione alladozione. Poi cè la necessità di recarsi nel paese di origine del bambino scelto, stare con lui diverso tempo (a volte mesi) e solo alla fine lo si può portare in patria. Per aiutare i bambini di Haiti, nellemergenza, però, ci potrebbe essere laffido, che è una sorta di adozione «a scadenza» usata quando c'è una difficoltà temporanea della famiglia del bambino. Oppure ladozione a distanza che è un contributo economico versato da privati e gestito da Ong per aiutare i bimbi nel loro paese d'origine. Chi fosse interessato a una di queste forme di aiuto può rivolgersi alla Commissione per le adozioni internazionali a Roma e chiedere chiarimenti su come muoversi.
Del resto gli italiani sono un popolo altruista. L'Italia accoglie bambini da sessanta paesi diversi e questo meccanismo sia pure complesso e molto lungo ha fatto felici migliaia d coppie. Nei primi sei mesi del 2009, per esempio, sono entrati in Italia 1.800 bambini adottati da oltre 1.400 coppie. Sono soprattutto i lombardi che adottano, seguiti dai veneti e dai toscani. Letà media dei genitori è piuttosto alta: 44 anni per gli uomini. Attualmente, in Italia sono più di 25mila i bambini stranieri adottati. Il paese di provenienza dei bambini stranieri? La Russia che ha superato, in fatto di adozioni, lUcraina. La Romania, invece, si tiene ben stretti negli orfanotrofi i suoi 80mila orfani e non concede più autorizzazioni di adozione.
Al contrario, la Cina ha aperto le porte dei suoi orfanotrofi ma è molto esigente in fatto di rilascio. La coppia devessere infatti molto facoltosa, regolarmente sposata e non obesa. Perché? Gli obesi sono a rischio infarto e i bambino potrebbero così diventare orfani per la seconda volta.
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