Invasione di lepri all’aeroporto Battuta di caccia e voli bloccati

Gli animali disturbavano i radar. I battitori, con gabbie e fischietti, hanno catturato 60 esemplari

Invasione di lepri all’aeroporto Battuta di caccia e voli bloccati

da Milano

Aeroporto di Linate, domenica mattina, ore 5. Chiudendo gli occhi pareva di essere allo stadio. Fischi, suoni, urla. Al posto di calciatori c’erano leprotti, attorno alla pista battitori anziché tifosi. Obiettivo: liberare lo scalo milanese dall’invasione dei roditori dalle orecchie affilate. Come? Con una battuta di caccia, rigorosamente pacifica. Protagonisti 208 volontari e gli animali, considerati troppo invadenti. «La situazione poteva degenerare - ha spiegato il direttore operazioni della Sea, Marco Alberti - perché le lepri rischiavano di essere investite dai velivoli e disturbavano i radar di terra, creando falsi allarmi in torre di controllo».
Un’operazione di routine, che però ha richiesto uno spiegamento di forze eccezionale. Nell’ultimo sopralluogo, infatti, erano stati contati 65 animali, un numero probabilmente inferiore alla popolazione reale. Forse un’ottantina i leprotti della zona. Dunque voli cancellati, ma niente scioperi. L’aeroporto è stato chiuso dalle cinque alle otto e poi il traffico è ripreso regolarmente. Già sabato notte sono stati sistemati in pista quattro chilometri di rete alta 120 centimetri. Poi all’alba sono arrivati i battitori, oltre 200 persone tra esperti e volontari delle realtà associative milanesi: dai cacciatori alle guardie ecologiche, passando per i membri di associazioni faunistiche. Niente armi però, solo fischietti e tanto fiato. I battitori si sono schierati sulla pista richiamando con urla e fischi l’attenzione degli animali. Le lepri hanno iniziato a correre e spinte dalle urla, si sono dirette verso le reti. Una volta intrappolate, sono state riposte in gabbie di legno. E poi tutte dal veterinario per la visita medica. Gli esemplari adulti da una parte, i cuccioli e le femmine con le mammelle cariche di latte da un’altra. I primi pronti a partire per una delle cinque oasi provinciali, gli altri di nuovo in libertà, perché la normativa vieta la loro cattura. Ma gli animalisti protestano: «Siamo pronti a far partire denunce», ha dichiarato la Lav.

«Vogliono solo farsi pubblicità», ha replicato l’assessore provinciale alla Sicurezza Albero Grancini . Il bilancio? Cinquantasette lepri e quattro conigli selvatici in meno a salutare i milanesi pronti a partire per le vacanze.

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