Invasione per lo Spezia in B Scongiurato il «divieto» di stadio

La società ligure tranquillizza i duemila tifosi «indagati» dalla Digos di Padova

Enrica Suzzi

da La Spezia

La grande festa è iniziata a Padova. L'arbitro Velotto di Grosseto fischia la fine del match. I calciatori stanno già festeggiando, sanno che il Genoa ha appena subito il terzo gol dal Cittadella. La polizia apre i cancelli della curva che ospita i quasi quattromila spezzini arrivati in Veneto. È un'invasione di campo, pacifica. Che, però, si è temuto potesse compromettere la festa dei tifosi liguri a rischio, sembrava, di incorrere nel divieto momentaneo d'accesso agli impianti sportivi (oltre alla denuncia penale). L'invasione, seppure festosa, è vietata, anche se avvenuta di fatto quando l'incontro era già concluso. Così la Digos della Questura di Padova, con il supporto dei colleghi liguri, ha visionato i filmati per cercare di identificare quante più persone possibili tra le almeno duemila che si sono precipitate in campo per portare in trionfo calciatori, allenatore e presidente. Naturalmente dalla Questura di Padova, secondo quanto si è appreso, saranno vagliate le singole posizioni per stabilire se sono state compiute o meno delle trasgressioni tali da richiedere i temuti provvedimenti. La vicenda - hanno sottolineato gli investigatori padovani - richiederà comunque tempo e alla fine le eventuali persone coinvolte potrebbero essere molto molto meno di quelle presenti in campo, in gran parte probabilmente sull'onda dell'entusiasmo per il ritorno in cadetteria dei liguri. A rischiare potrebbe essere, casomai, quella decina di tifosi che è andata vicina a entrare in contatto con la tifoseria del Padova che, vista l'invasione degli spezzini, ha tentato di sfondare i cancelli per cercare lo scontro fisico. L’allarme, tra chi era sceso in campo a festeggiare, si è diffuso in un battibaleno. Per fortuna, in tarda serata, lo Spezia Calcio, con un comunicato ufficiale, ha tranquillizzato i tifosi rassicurandoli sul fatto che non saranno «adottati» provvedimenti disciplinari contro la pacifica invasione.
Da Padova alla Spezia. Non sarebbe bastata la centrale piazza Europa - come inizialmente ipotizzato - per ospitare la città in festa. E così lunedì sera diecimila tifosi sono andati allo stadio «Picco» per aspettare la squadra e festeggiare assieme la promozione in B. Caroselli in città e una lunga attesa - mai come i 55 anni per ritrovare la cadetteria - prima di un lunghissimo applauso all'entrata di calciatori, del mister Soda e del presidente Ruggieri.
Tra i più emozionati c'è proprio il presidente Ruggieri, accompagnato dalla moglie e dalla figlioletta: «Una gioia incredibile, straordinaria. Volevamo fare una stagione importante, ci troviamo in serie B. E poi il calcio deve essere divertimento, e quando si vince è bellissimo fare feste del genere». Osannato Davide Saverino, che dal match col Genoa in poi è diventato una dei pezzi decisivi del finale di stagione: «Credo che ci meritiamo anche sul campo questa vittoria». Ivano Rotoli, fermo per cinque giornate per infortunato, ha seguito la trasferta di Padova dalla curva, con i tifosi: «Un campionato bellissimo, per me emozioni uniche, mai provate nella mia carriera». In lacrime Hugo Rubini, da sei anni tra gli aquilotti: «È tutto bellissimo, stupendo. Questo gruppo è meraviglioso, è stato sempre unito, mai un problema, mai una polemica.

Sempre compatti anche nei momenti meno felici della stagione. Sì, sono proprio emozionato e io che ormai mi sento spezzino sono al settimo cielo». La prima lunga notte di festa si è conclusa alle tre. Domenica prossima con il Ravenna, ultima di campionato, spazio alle repliche.

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