Investe il vigile in bici «Ma non sono fuggito»

Per i vigili, anzi per il vigile che l’ha inseguito nel frastuono del traffico milanese, è un pericoloso pirata della strada. Ma Giampiero Baccaro, ciclista dilettante ma civilista assai noto a Milano, racconta tutta un’altra storia. Assai inquietante.
Avvocato, com’è andata?
«Pedalavo lungo corso Venezia, in direzione centro».
Era al telefonino, come sostengono i vigili?
«È l’unica cosa vera. Ho visto un posto di blocco e ho chiuso: erano le 9.17 di lunedì mattina».
Poi?
«Ho sentito un grido nel traffico: “Si fermi”».
Era diretto a lei?
«Non lo so. C’erano bici, moto, macchine. Mi sono guardato intorno, non ho visto né sentito nulla, nessuno mi ha fatto un qualche cenno o ha agitato una paletta, ho tranquillamente proseguito per la mia strada».
Ma come faceva contemporaneamente a guidare e a telefonare se ha un braccio ingessato? Ma chi è lei, un Mandrake in bicicletta?
«Ma no, la mano è ingessata solo parzialmente, posso muovere agilmente le dita e poi andavo piano, pianissimo».
Prosegua.
«Sono arrivato all’altezza del semaforo, ho girato, sono passato sotto l’arco e ho imboccato via Salvini. Ho proseguito, raggiungendo piazza Duse e mi sono immesso in via Cossa».
Col vigile alle calcagna?
«Ma quale vigile. Nessuno mi seguiva. Calma piatta. Ad un certo punto ho sentito una sirena, poi ho visto il vigile in moto. Mi sono spostato istintivamente per farlo passare».
E lui?
«Macché. Veniva contro di me. Scalciava. Cercava di chiudermi in un angolo. Alla fine in via Cappuccini mi ha speronato e sono volato per aria».
Lei ha chiesto scusa?
«Ma di cosa? Di non aver capito che era rivolto a me quell’invito a fermare la bici? Ma poi, cosa ho fatto? Sì, ho usato il telefonino mentre pedalavo. Ma lui, lui invece, ha avuto un atteggiamento inqualificabile».
Perché?
«Mi è saltato addosso come in un telefilm, ha puntato il ginocchio sul collo, mi ha strappato la camicia».
Addirittura?
«È stato tutto sproporzionato. Mi deve aver scambiato per un rapinatore.

I vigili hanno mandato via l’ambulanza, mi hanno proibito il cellulare, mi hanno bloccato per due ore. Follia. Sono andato al pronto soccorso a medicarmi, ho denunciato l’abuso subito ed esigo le scuse del Comando. Poi pagherò per il mio errore».

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