«Investigatori corrotti, li ha pagati Castagna»

Insulti agli «sbirri», che sono «tutti corrotti e al soldo di Carlo Castagna». Sono le pesanti accuse di Olindo nei confronti degli investigatori contenute in nuovi «pizzini» del netturbino di Erba. Il principale indagato nella strage di Erba li ha scritti l’8 giugno scorso, durante la sua detenzione e gli ha anche dato un titolo: «Verità nascoste». Ieri il pm li ha letti in aula durante la sesta udienza del processo. «Anche Gallorini (comandante dei Carabinieri di Erba, ndr) è corrotto, ha preso avidamente i soldi sporchi di sangue di quello là», dice con tono duro Olindo in riferimento a Carlo Castagna, padre di Raffaella, una delle quattro vittime, e nonno del piccolo Youssef ucciso anche lui nella strage. «Io mi chiedo come un uomo come il M. Gallorini, rappresentante delle forze dell’ordine, possa accettare un’onorificenza sporca di sangue che egli ed altri hanno contribuito volontariamente a spargere». Accuse a cui poi in aula il carabiniere ha risposto duramente.

Nei pizzini Carlo Castagna, padre di Raffaella e nonno del piccolo Youssef, viene descritto come un uomo influente, al punto da avere la capacità di «convincere» le forze dell’ordine a cestinare tutte le segnalazioni che lui e sua moglie Rosa avevano fatto ai carabinieri per lamentarsi del comportamento di Raffaella Castagna.

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