Due miliardi e mezzo di euro di investimenti diretti per Expo 2015. Numeri molto importanti destinati a rimettere in moto l’economia in un momento ancora di stallo. Tra investimenti strutturali e nei servizi, dalla sicurezza all’informatica alla pulizia alla logistica, i lavori che dipendono direttamente dalla società Expo ammontano a 2 miliardi di euro. A questa somma si aggiungono ulteriori 500 milioni che metteranno i Paesi partecipanti.
Come sintetizza Giuseppe Sala, ad di Expo 2015, al Sole24Ore: «In tutto fanno 2 miliardi e mezzo di risorse mobilizzate direttamente da Expo. Poi ovviamente ci saranno quelle legate all’indotto, nei servizi turistici e alberghieri».
La società Expo 2015 ha il compito di costruire tre tipi di opere: il sito, il parco delle vie d’acqua e la via di terra. Tre importanti blocchi di opere da realizzare. Tre gare che saranno bandite a partire da agosto. E il 25 agosto sarà festeggiata la posa della prima pietra, in occasione dell’International Participant Meeting che ospiterà a Milano i Paesi aderenti all’Expo. Una cerimonia simbolica, ma la verifica sul fatto che le ruspe abbiano cominciato effettivamente a lavorare è prevista per dicembre.
La prima gara, da 91 milioni, per l’eliminazione delle interferenze sul sito, sarà bandita il 5 agosto e chiusa entro la fine di settembre. Il sito è attraversato da una serie di acquedotti, fognature, linee elettriche di media ed alta tensione e linee per telecomunicazioni che andranno per l’appunto spostate o eliminate.
Il secondo blocco di opere, la cosiddetta “Piastra”, prevede una gara da 310 milioni, che sarà bandita entro novembre e che costituirà un unico grande appalto. La “Piastra” contiene tutte le opere del sito che arrivano al livello zero: le reti, le pavimentazioni, i percorsi, il canale e tutte le fondazioni delle aree servizi. Sala spiega che la gran parte delle infrastrutture saranno «leggere e che «molte opere, una volta chiuso l’evento, saranno smontate». Saranno messe a gara le aree servizi e le tende, cioè il gioco di tensostrutture previste dal masterplan firmato Jacques Herzog.
La terza fase riguarda il lancio della gara per i Manufatti del sito, prevista per la prima metà del 2012: si tratta degli edifici in elevazione, dal Parco delle vie d’acqua con i percorsi ciclopedonali che collegheranno la Darsena fino ai padiglioni e alle serre della Zona degli Agro-Ecosistemi.
La tabella di marcia è rispettata, soprattutto dopo la firma dell’accordo di programma sui terreni.
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