«Ma io continuo a rimpiangere il passato»

Come consuetudine

de il Giornale riceviamo e pubblichiamo di seguito lo sfogo di un ex studente, come abbiamo fatto anche con lo stesso Francesco 80 in altre occasioni. Riteniamo con ciò di dare comunque spazio al dibattito su un tema che è molto sentito in città. Forse gli ex studenti critici possono trovare risposte convincenti ai loro quesiti nell’ampia intervista al dottor Ferdinando Menconi pubblicata sopra.
Egregio Direttore la lettera apologetica del professor Ancona mi impone, mancando altro contraddittorio, di rispondere con sollecitudine, per evitare gli equivoci di una narrazione così infedele, nella descrizione degli eventi.
Sembrerebbe quasi che il Bernini abbia, volutamente, risolto la soluzione del problema. In realtà, è stato costretto dalle proteste generali, dalla stampa, dai sindacati, dagli avvocati di parte a eseguire coattamente alcuni provvedimenti di cui si vanta di aver messo in atto. Sono le verità dimenticate sul «Vittorino da Feltre». Il prof. Ancona sembra provenire da una struttura bulgara, nella quale il potere giustifica il suo operato, esaltando il comportamento esemplare dei suoi «commissari». Questi quasi «salvatori della Patria», vorrebbero addirittura «un piccolo principio di grato incoraggiamento» per il loro operato di vivisettori, dopo aver dissezionato la scuola, ancora in vita, estirpandone allievi e professori. Era stato detto e scritto che nell’ex Vittorino non ci sarebbero state le superiori. Ciò ha spinto molti allievi a emigrare in altri istituti. Ora si scopre, dalla vita voce del delegato che anche il Liceo sarà attivato, «a ristrutturazione conclusa». Ma allora perché dichiarare il contrario, se non per licenziare gli esuberi? Il consigliere Ancona ricorda i delegati del Partito comunista bulgaro, quando elogiavano Stalin per la sua opera di bonificazione culturale. Si stupisce persinoper l’inspiegabile «campagna epistolare prolungata» di molti ex allievi. Il silenzio sarebbe stato preferibile, per non disturbare i manovratori. L’offesa «gratuita» di cui egli si lamenta, è quella perpetrata verso i lettori, che potrebbero rimanere dubbiosi dopo le affermazioni di tanta generosità. Il «commissario» Ancona presenta la rivitalizzazione della scuola come opera di merito. In realtà, alla fine di settembre tutto il personale aveva ricevuto una lettera (informale) di non disponibilità. Non c’era posto per nessuno dei docenti e del personale ausiliario, nonostante le assicurazioni ai sindacati. Gli «scettici» sanno che tutto quello che poi è stato ottenuto non è stato «graziosamente» donato dal principe ma è frutto di lunga e difficile contrattazione. Delle 21 persone occupate dal nuovo Vittorino, 11 appartengono sì al vecchio organico ma sono una piccola parte di coloro che ne avrebbero avuto diritto.

Molti è vero che hanno rassegnato le dimissioni ma non potevano fare altrimenti, mancando la disponibilità del Bernini a integrarli (come da lettera). Se non volevano perdere altre possibilità dovevano per forza andarsene.
«Vittoriniano»

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