(...) Biasotti che fa? Festeggia perché hanno vinto gli «arancioni»?
«Visto? Questo vuol dire che ho azzeccato il colore».
Solo il colore però?
«Battute a parte, se fa piacere che larancione sia sempre di moda, per il resto è davvero disperazione».
Peggio di così non si poteva?
«Abbiamo preso una tale scoppola... Una scoppola che abbiamo voluto, cercato. Una scoppola alla quale abbiamo lavorato per mesi e mesi. E che ora ci deve far cambiare».
Ad esempio tornando proprio agli arancioni?
«Non è questo il problema. Innanzitutto perché gli arancioni non sono mai spariti, erano solo confluiti nel Pdl, ma il movimento non si è sciolto. Alle ultimi regionali avevamo una lista del presdiente, senza arancione, che però ha preso il 10 per cento. Più della Lega, per capirci. A Milano Pisapia ha fatto una buona campagna elettorale e bisogna prenderne atto».
Per fare altrettanto?
«Il Pdl dovrà cambiare già a livello nazionale. E il movimento arancione, come me del resto, sarà pronto a dare una mano per tutto quello che serve».
Appunto. Tutto quello che serve. Anche candidarsi?
«Anche candidarsi».
Intendo, lei candidato sindaco?
«Certamente, se necessario. Se me lo chiederanno. Non mi sto proponendo, sto dando la massima disponibilità a fare qualsiasi cosa. Anche a cercare e indicare altre candidature».
Lei ha un nome?
«No, figuriamoci. Non ce labbiamo tutti insieme, non ce lho certo io da solo».
Allora la mano la può dare con una lista Biasotti?
«Solo ed esclusivamente se sarà utile al Pdl a livello nazionale e locale. Non ho alcuna intenzione di creare questioni dove non ci sono. Siamo pronti, ma solo se questo servirà a non perdere voti, a non regalarli ad esempio a un Musso».
A proposito di Musso. Si arriverà anche stavolta allultimo giorno utile?
«Quando ero stato candidato io la prima volta, il mio nome è stato fatto a dicembre. Eppure anchio ero sconosciuto. E ho vinto».
Però quattro anni fa a Musso sarebbe servito almeno un mesetto di visibilità in più.
«In realtà a Musso non è mancato il primo mese. A Musso sono mancati le risorse, i soldi per la campagna elettorale. Che da Roma sono arrivati solo allultimo mese».
Allora aspettiamo ancora?
«Intanto cè da vedere chi candiderà la sinistra. Non è una cosa da poco. Qui stavolta può vincere chiunque».
Quasi chiunque...
««No, no, sono molto ottimista su Genova. Perché la Vincenzi a Genova ha fatto come la Moratti a Milano.
Sì, ma per lappunto si tratta di trovare un «arancione» che faccia il Pisapia.
«Arancione, verde, blu scuro, marroncino chiaro. I colori vanno bene tutti. Limportante è vincere».
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