«Io l’ho capito e vi spiego perché il Pdl ha perso»

«Io l’ho capito e vi spiego perché il Pdl ha perso»

Da dove bisogna partire per capire meglio e analizzare la sconfitta del centrodestra in Liguria? Solo dal posizionamento nello schieramento di centrosinistra dell'Udc? Io non credo. Certo se spostassimo quel 3,9% dal centro sinistra al centro destra Biasotti avrebbe vinto. Ma sarebbe un'analisi troppo superficiale. Credo invece che dovrebbero essere ricercate altre ragioni, magari più profonde, più sociologiche per capire perché, ad esempio, nei quartieri più popolari e più popolosi di Genova, dove il disagio economico e sociale è più forte, la sconfitta per il Pdl è stata più sonora. Sarà utile che il Pdl genovese e ligure analizzino quello che è successo con assoluta onestà intellettuale e avviino azioni di avvicinamento di quello strato sociale che annovera persone eterogenee che non nascono di sinistra ma che evidentemente vedono nella politica assistenziale di sinistra una sorta di baluardo contro il loro disagio quotidiano. Ma c'è qualcosa in più. Il successo della Lega al Nord. È vero ma allora perché la Lega non ha sfondato in Liguria? Una puntuale risposta ce la da Luca Ricolfi che ha analizzato freddamente il risultato elettorale. Tralasciando le riflessioni sul risultato dei due grandi partiti Pd e Pdl la Lega sfonda in quattro regioni: Veneto, Lombardia; Piemonte ed Emilia Romagna. Cresce un po' meno in Toscana e Marche e ancora meno in Umbria e in Liguria. Ricolfi osserva che il tasso di penetrazione della Lega è strettamente correlato al ruolo economico dei Territori. Ovvero le regioni dove l'affermazione della Lega è più significativa sono le regioni più produttive del Paese, quelle che, «tirano la carretta» e sono in forte credito con circa 55 miliardi di euro all'anno, mentre le regioni a bassa o nulla penetrazione della Lega come Liguria, Umbria, Lazio e in generale il Mezzogiorno sono in debito con le altre. La Lega in campagna elettorale ha presentato il «Quadrilatero del Nord» ovvero una macro-regione del nord con Piemonte, Lombardia e Veneto più la Liguria. Il risultato della Liguria deve invece far riflettere e non solo per la scelta del candidato Presidente. I dati economici delle quattro regioni dovrebbero far modificare il progetto: mentre le prime tre sono creditrici nei confronti dello Stato la Liguria fa parte delle regioni debitrici, quelle che, i poche parole, hanno più bisogno dello Stato e che quindi non vedono di buon occhio il Federalismo Fiscale e questo si riflette su una forte componente della popolazione non più attiva o in cerca di impiego. La Liguria fa parte di quelle regioni che per una serie di parametri socio-economici non riescono ad affrancarsi dalla necessità che lo Stato intervenga nei settori chiave come la sanità e la socialità. Ma allora perché invece la Lega ha sfondato, nonostante il tradizionale e culturale posizionamento di sinistra, in Emilia Romagna? Semplice perché l'Emilia Romagna è la seconda regione creditrice dopo la Lombardia. Quindi la Lega vince in quelle regioni dove la necessità di autonomia finanziaria e di federalismo fiscale è più forte ed è molto sentita dal mondo produttivo e non sfonda nelle regioni, come la Liguria, dove invece la necessità della presenza dello Stato, non solo nella sanità ma anche nelle imprese e più in generale nell'economia assistita è più necessaria. Cosa ne sarebbe di Genova e della «Liguria industriale» senza le imprese di Finmeccanica e Fincantieri? In fine condivido, ma solo in linea generale, l'analisi fatta dall'On. Michele Scandroglio sull'esistenza di un blocco sociale di legittimi interessi che da anni alimenta il blocco politico di centro sinistra a cui si è aggiunto, in queste elezioni, l'Udc di Monteleone. Allora sarà proprio lì che dovremo cercare il consenso cambiando il modo di fare politica e anche opposizione. Non più ideologica ma costruttiva. Non più contro ma per. Non più per slogan ma per azioni concrete contro il disagio di larghe fette della popolazione sia giovane che anziana.

Partiamo ad esempio dal ringraziare pubblicamente e sentitamente i 389.132 elettori che hanno votato per la coalizione di centrodestra sperando in una Liguria diversa e smettiamo di considerarli solo dei «portatori d'acqua».
*Vice coordinatore metropolitano Pdl

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