Proprio così: c’è un italiano primo in classifica negli Stati Uniti. E mica uno qualunque: Mario Fargetta, 48 anni, uno dei deejay più famosi in circolazione, marito di Federica Panicucci e nome storico di Radio Deejay, da anni habituè delle top ten a ogni latitudine. Mai così in alto però: stavolta il brano The radio, che ha firmato con il nome d’arte Get Far, è al primo posto negli Stati Uniti, parola della bibbia Billboard. Piccolo particolare: The radio sfrutta un campionamento del brano Il giocatore di biliardo di Angelo Branduardi dall’album Il dito e la luna del 1998. Un mix quasi incredibile. Dunque da due settimane Fargetta è il capo della Hot Dance Airplay, ambitissima classifica dei brani dance più trasmessi dalle radio americane. E per di più, supera campionissimi del ramo come Usher e Katy Perry, terzo e quarta, gente che ha alle spalle battaglioni di discografici e compagnia bella. Insomma, bingo (a dimostrazione che quando c’è il talento, il marketing è un optional).
Fargetta, e lei se ne sta lì buono buono. Altri al suo posto metterebbero i manifesti ai muri.
«Ma no, la soddisfazione è immensa. Quando inizi a fare questo lavoro, pensi alla classifica americana come a un traguardo. Poi dici: figurati se arrivo fin lì».
E invece.
«E invece, insieme con il musicista Paolo Sandrini, l’anno scorso ho preso un sample (sostanzialmente la struttura musicale - ndr) de Il giocatore di biliardo, e l’ho trasformato in una base dance sulla quale la cantante inglese H Boogie ha cantato un testo nuovo».
Scusi, ma Branduardi lo sa?
«Certo. E lui e il suo management sono d’accordo. Non faccio tiri sporchi a nessuno, io».
Perché ha deciso di chiamarsi Get Far?
«Cinque anni fa, dopo No matter con Mario Biondi, ho voluto aumentare il livello di produzione. E ho scelto lo pseudonimo giocando sul mio cognome».
In inglese significa «andare lontano».
«Ci ho pensato solo dopo».
E adesso?
«Non trasmetto più su Radio Deejay. Ho detto stop dopo le mie ultime avventure discografiche».
Insomma, primo posto.
«E dire che un discografico americano, cui il titolare della mia etichetta Melodica Records aveva fatto ascoltare il brano, non voleva saperne di lanciarlo».
Complimenti.
«Diceva: no, non ci interessa. Poi qualche radio ha iniziato a trasmetterlo e, attraverso il mio myspace, mi sono accorto che al pubblico piaceva. Così lui ci ha richiamato assicurando: tranquilli, faccio io la promozione».
E l’Italia?
«Quando è uscito, The radio è stato primo su iTunes e ancora adesso è tra i 150 brani più scaricati. Ma è anche il più trasmesso nella Repubblica Ceca. E tra poco partirà la promozione in Germania, Olanda e Russia».
Già nel 2006 con Shining star aveva fatto il botto.
«Brano più trasmesso dalle radio francesi. Mi si sono aperte le porte del mondo».
Oltretutto il momento è favorevole: ora i deejay sono vere rockstar.
«Come Vasco Rossi. Si esibiscono di fronte a venti, trenta, anche cinquantamila persone. E, anche a livello di concezione e di scenografia, sono show di altissimo livello».
I deejay ora sono la frangia più creativa del pop.
«Intanto la dance è riesplosa. E di sicuro i deejay, che sono molto a contatto con il pubblico, sanno che cosa piaccia alla gente, tra l’altro molto più informata di prima»
I migliori del mondo, secondo lei.
«In ordine sparso: Guetta, Tiësto, Swedish house mafia (i dj Axwell, Steve Angello e Sebastian Ingrosso), Armin van Buuren e Luciano».
Bob Sinclar no?
«Secondo me altri sono superiori».
Per la precisione, com’è il concerto di un deejay?
«Per i nomi più grandi, si tratta di “suonare” al novanta per cento musica propria. Solo il dieci spetta a brani di altri. Però gente come Tiësto promuove esclusivamente i propri dischi».
E lei?
«Faccio sempre più date (e ringrazio il grande lavoro di Francesco Andrisani). Nel mio set ci sono tanti dischi miei. Ma crescerò ancora».
Come?
«Il mio prossimo brano si intitola Free e non sfrutta sample di canzoni del passato. Tutto originale. Per Federica è “cool”. E lei, una donna fantastica che ha un intuito calibratissimo, ha l’ultima parola sulla mia musica perché ci azzecca sempre».
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