Professor Luciano De Crescenzo, anche lei ha un metodo per ricordare i nomi e le facce delle persone?
«La domanda è molto precisa, e io devo risponderle: Non me lo ricordo, perché mi dimentico tutto».
Quindi lei è uno smemorato doc.
«Sì, ma non lo considero un handicap: l'uomo che dimentica fa una scelta, ricorda le cose più importanti e scorda le cose più stupide».
Le capita spesso di non riconoscere chi la saluta?
«Sempre. Ma sono abituato a fingere: saluto sempre tutti. Il mio trucco è fare una specie di salutino con la testa, così accontento tutti».
E quando deve presentare una persona a un'altra?
«Non importa il nome: indichi con la mano la prima persona, poi indichi la seconda: entrambi saranno convinti che tu li conosca tutti e due».
Dopo anni di sperimentazioni, il suo sarà un metodo infallibile...
«Sì, anche se non va sempre benissimo. Una volta mi sono presentato a una signora: Piacere, De Crescenzo. Era una mia ex fidanzata, anche abbastanza recente, e si è molto arrabbiata».
I vecchi amici però li riconosce.
«Quelli sì. Oggi ho visto Renzo Arbore e gli ho detto: Ciao Renzo...».
Ha dei problemi anche con i compleanni?
«I miei li ricordo, quelli degli altri no».
Non se li segna sull'agenda?
«No, perché mi dimentico anche di quella e non la apro mai».
Lei ha letto e scritto molti libri, li ricorda tutti?
«Le cose che ho letto me le ricordo. Sono quelle che ho scritto che non ricordo tanto».
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