La telefonata è arrivata in redazione sabato 12 gennaio alle 11.30.
«Buongiorno, vorrei parlare con un giornalista».
Scusi, ma lei chi è?
«Mi chiamo Gennaro Auriemma, ho 52 anni e sono uno degli autisti che hanno trasportato da Napoli a Cagliari seicento tonnellate di spazzatura nella stiva della nave Italroro».
Quella che all’arrivo in porto è stata contestata dai manifestanti sardi anti-munnezza.
«Ci hanno riempito di insulti e abbiamo rischiato di prendere anche un sacco di mazzate».
Perché ci ha chiamato, cosa vuole dire?
«Vi chiedo, se è possibile, di fare un articolo su di noi».
«Noi» chi?
«Noi che abbiamo sempre fatto un lavoro di merda, ma che negli ultimi giorni è diventato ancora più di merda».
A che cosa si riferisce?
«Portare in giro dalla mattina alla sera un autorimorchio pieno di rifiuti è già stressante, ma adesso la cosa che più fa male è l’odio che la gente ci vomita addosso».
Ma voi che c’entrate?
«Nulla, noi facciamo solo il nostro lavoro. Ma i cittadini sono sempre più esasperati e tanti ci identificano con i responsabili di questa vergogna».
E ve ne dicono di tutti i colori.
«Magari si limitassero alle parole, a Napoli mi hanno bucato le ruote e a Cagliari si sono accaniti contro la carrozzeria. Danni per migliaia di euro. Nulla, però, in confronto all’umiliazione degli sputi in faccia».
Dove e quando è successo?
«A Napoli accade ormai da giorni. La gente è rabbiosa contro i politici colpevoli del disastro rifiuti, ma alla fine se la prende con noi o i vigili del fuoco».
Ma anche contro le forze dell’ordine?
«Ma almeno polizia e carabinieri hanno la possibilità di difendersi, di reagire. Noi no».
Quanto guadagna al mese?
«Mille e 100 euro. Vivo nella puzza dalla mattina alla sera. È un odore terribile. Mi lavo due volte al giorno, ma non va mai via».
Ha mai pensato di cambiare mestiere?
«Sì, è successo sabato scorso quando mi hanno urlato "bastardo avvelenatore, tornatene a Napoli", solo perché ero diretto alla discarica di Macchiareddu a Cagliari».
Il suo mezzo era scortato dalla polizia?
«Sì,
Per lei è davvero un periodaccio.
«Moralmente sono a pezzi. Mia moglie ha consigliato di parlare con lo psicologo. Ma cosa ne può sapere di me uno psicologo?».
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