«Io, uomo del Nord vi spiego perché così vinciamo tutti»

Ministro Scajola, i «sudisti» cantano vittoria. Alzano la voce e il governo sblocca i soldi. Cedete al ricatto?
«Mannò, la revisione del Piano siciliano era iniziata da settimane, abbiamo solo accelerato un po’».
Come mai la priorità alla Sicilia?
«Nessuna priorità, semplicemente era la Regione in cui il dialogo sull’uso dei fondi era più avanzato. A breve toccherà a Puglia, Molise, Lazio e Lombardia».
Una catena di montaggio...
«Eh, eh. L’idea di Berlusconi è di velocizzare. Interventi centrati e dialogo con le Regioni, anche se finora c’è stata troppa conflittualità».
Fretta ed estate non vanno d’accordo...
«Guardi, il premier è deciso a convocare il Cipe anche ad agosto, nonostante le ferie, man mano che saranno pronti i Piani regionali».
Insomma, mi sta dicendo che la Sicilia è l’esempio da seguire?
«Sì, è un ottimo esempio. Hanno presentato l’ipotesi nell’ottobre 2008, mentre alcuni ancora non hanno comunicato le loro idee. Abbiamo raggiunto un piano da 4,3 miliardi di euro, di cui il 43% verrà utilizzato per le infrastrutture e il 14% per il sostegno alle imprese... Diciamo che la Sicilia ha segnato la strada».
E chi glielo dice a Bossi e Gasparri che hanno parlato di classe dirigente incapace al Sud?
«Il loro discorso è relativo al passato, quando per decenni la Cassa del Mezzogiorno con enormi risorse ha dato vita a enormi scandali».
Ora il vento del Sud è cambiato?
«Sì, non è più così. Ci sono amministratori responsabili e il governo vigilerà. Bossi ha anche detto di non essere contrario a soldi al Meridione, ma solo agli sprechi, ai finanziamenti a pioggia. È sacrosanto».
Non le pare che il Nord veda ogni finanziamento al Sud come una beneficenza immeritata?
«A chi la pensa così rispondo che anche al Nord ci sono Regioni che vivono di trasferimenti statali, come quelle a Statuto speciale. Solo che lì ci sono anche i privati. Al Sud invece se non ci sono fondi pubblici, non c’è nulla. E questi soldi serviranno a stimolare appunto l’impresa, con un occhio al turismo».
Il Sud è davvero così indietro?
«I dati su Pil e occupazione ci dicono che la crisi ha addirittura aumentato le distanze. Questi 100 miliardi tra fondi europei e Fas sono l’ultima occasione che abbiamo per colmare il gap. Non possiamo permetterci di concorrere a livello mondiale solo con mezzo Paese produttivo».
Dal Piano siciliano emerge attenzione soprattutto per le infrastrutture. Il rilancio parte da qui?
«Sono uno dei principali fattori di competitività e con il project financing, per lo Stato sono a costo zero, come nel caso della BreBeMi. Oltre a ponti e strade - a proposito, proprio oggi (ieri, ndr) è stato deciso il primo intervento per il Ponte sullo Stretto, l’opera prioritaria del governo Berlusconi -, la storia dell’ospedale di Agrigento, sequestrato perché costruito con la sabbia, dimostra che i 450 milioni per la riqualificazione urbana sono ben stanziati».
Questione energia: al Sud vento e sole non mancano. Punterete sulle fonti rinnovabili?
«Decisamente, ma senza rinunciare al nucleare. Minori emissioni e minor dipendenza dal gas russo e dalla costosa energia estera. Faremo del Mezzogiorno la piattaforma mediterranea del solare e dell’eolico. E ancora il rigassificatore di Porto Empedocle, il gasdotto Galsi tra Sardegna e Algeria, la fabbricazione di pannelli solari, gli accordi con Tunisia, Albania e Montenegro».
Parallelamente, la Lega chiede interventi al Nord e aiuti alle Pmi...
«E il Cipe ha giusto sbloccato i fondi per il nuovo traforo del Brennero e l’alta velocità Treviglio-Brescia. Senza contare l’Expo 2015. Per le Piccole e medie imprese il fondo di garanzia, il cui utilizzo è aumentato del 120%, è uno strumento che sta dando grandi risultati».
Lega Nord e Partito del Sud le tirano la giacca. Come fa a non farsela strappare?
«Perché ho alle spalle un partito nazionale, leggero ma strutturato e radicato, come il Pdl».
Tra due fuochi, non rischiate di diventare partito romano e centrale?
«Piuttosto siamo l’anello di congiunzione tra gli interessi dei diversi territori».
Per Berlusconi il Partito del Sud è «inaccettabile». E la Lega?
«La Lega già esiste. L’altro partito no e non credo vedrà mai la luce».
Mmm, guardi che Lombardo dice che sarà pronto per le Regionali...
«Lombardo un suo partito già ce l’ha, no? Ecco, non ne serve un altro che crei scissioni e contrapposizioni.

Ripeto, con il braccio di ferro localista si indebolisce il Paese».
Ministro, ma lei in ferie resta nel suo nordico Mar Ligure o va al Sud?
«Eh, le ferie... Qui rischiano di essere poche, ma prometto che cercherò di fare un tuffo sia al Sud sia al Nord».

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