Antefatto: prima pagina del Giornale di Genova e della Liguria del 27 aprile di questanno. Sotto il titolo di apertura, cè una lettera di Tonino Torre, un nostro caro amico e lettore, che ricorda la sorte di Angela e Pietro Cereseto, due ragazzi genovesi, uccisi il 29 aprile del 1945, alletà di 19 e 16 anni, da un gruppo di partigiani a Bolzaneto. La colpa che costò la vita a Pietro fu quella di essersi fermato a parlare in tedesco con un soldato nazista. Lo videro e fu portato in un campo di prigionia partigiano, ai piedi della collina di Gemignano, in Valpolcevera, dove fu picchiato a sangue. Dopo alcuni giorni di silenzio, la sua mamma si preoccupò e mandò sua sorella Angelita a cercarlo. Purtroppo, lo trovò e lo vide in uno stato talmente pietoso, con lividi e percosse in tutto il corpo, da suscitare una rabbia e una violenta reazione nei confronti dei partigiani colpevoli di aver ridotto così il suo fratellino.
La presero, la picchiarono e la violentarono con una ferocia tale da provocare la reazione di Pietro che, a sua volta, con la forza della disperazione, riuscì a strappare il mitra dalle mani di un partigiano e ad uccidere lo stupratore. Fu la sua, la loro, condanna a morte: Pietro e Angelita vennero uccisi barbaramente sul posto e ora riposano al cimitero della Biacca, a Bolzaneto (...).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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