Irak, assassinato l’ostaggio americano

da Bagdad

Ronald Schulz, 40 anni, il consulente americano per la sicurezza, rapito nei giorni scorsi in Irak, è stato ucciso. Lo ha annunciato ieri l’Esercito islamico, che aveva rivendicato il sequestro. con un comunicato in un sito web, aggiungendo che l'ostaggio è stato eliminato perché gli Usa non hanno accolto le richieste poste per la sua liberazione. Il comunicato non è accompagnato da foto o immagini video.
Anche ieri attentati, il più grave a Bagdad. Un kamikaze è salito su una corriera diretta a Nassirya, nel sud del Paese, e si è fatto esplodere. I morti sono una trentina, decine i feriti. L’uomo bomba ha azionato l’ordigno mentre il veicolo stava per partire. Sembra che le vittime siano tutte civili. «Alcuni corpi sono carbonizzati perché l'autobus è completamente bruciato», ha reso noto la polizia. In un altro attentato ha perso la vita un soldato americano, un altro era stato ucciso mercoledì.
Parlando della situazione irachena a Washington, il segretario alla Difesa Donald Rumsfeld ha dichiarato ieri che, dopo le elezioni irachene del prossimo 15 dicembre, gli Stati Uniti potrebbero ritirare 30mila uomini, 10mila in più del previsto.

Rumsfeld ha detto che il contingente americano, rinforzato a 160mila effettivi in vista del voto, dovrebbe ritornare, subito dopo, al livello standard di circa 138 mila uomini. Ma il capo del Pentagono ha aggiunto: «Se le condizioni lo permettono, potremmo scendere sotto» tale livello.

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