Basta con le ipotesi macchinose e i finti avvistamenti. A 18 anni dalla prima guerra del Golfo, sono stati ritrovati i resti del primo americano ucciso nel conflitto. Nella provincia irachena di Anbar, i marines hanno recuperato, grazie alle segnalazioni della popolazione locale, i resti di Michael Scott Speicher, pilota del caccia abbattuto dalla milizia irachena il 17 gennaio 1991, esattamente la prima notte di combattimenti.
Lallerta sarebbe scattata lo scorso mese su segnalazione di alcuni cittadini iracheni che, presenti nel 1991 alla caduta del velivolo di Speicher, hanno guidato i marines sul luogo dellincidente e dove lo stesso capitano è stato sepolto dai beduini. La scorsa settimana le intense ricerche hanno portato alla riscoperta di ossa e frammenti che, inviati ai laboratorio di analisi, hanno consentito lidentificazione. «La Marina non abbandona mai la ricerca dei suoi uomini, non importa quanto questa sia destinata a durare o quanto possa essere difficile», ha detto lammiraglio Gary Roughead, capo delle operazioni navali. «Abbiamo un enorme debito di gratitudine nei confronti del capitano Speicher e della famiglia per il loro sacrificio».
Dopo linvasione dellIrak nel 2003 e la caduta del governo di Saddam Hussein, la Cia ha sequestrato e passato al setaccio tutti i documenti relativi ai prigionieri per cercare di determinare il destino di Speicher. Il Dipartimento della Difesa si era mostrato da subito scettico sulleventualità che Speicher potesse essere vivo, nonostante le diverse ipotesi sul suo destino. Molti avevano riferito di averlo visto paracadutarsi fuori dal velivolo in caduta.
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