Teheran - L'opposizione al regime iraniano porta avanti la propria battaglia anche utilizzando l'abilità degli hacker. "Oh Dio, nel 2009 ti sei portato via il mio cantante preferito, Michael Jackson, la mia attrice favorita, Farrah Fawcett, il mio attore preferito, Patrick Swayze, la mia voce preferita, Neda. Per favore, ti supplico, non dimenticare nel 2010 il mio politico preferito, Ahmadinejad, e il mio dittatore preferito, Khamenei. Grazie". Questo il messaggio che compare stamane sul sito web ufficiale del presidente Mahmoud Ahmadinejad, colpito da un attacco da parte di hacker riformisti, come riferisce il blog "Enduring Freedom", che si occupa di politica estera degli Stati Uniti negli scenari più caldi del Medio Oriente.
Messagio "taroccato" Il messaggio rivolto al presidente Mahmoud Ahmadinejad e alla Guida Suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, non deve suonare nuovo a molti utenti italiani di telefonia mobile che, nel perido delle festività natalizie, si sono visti recapitare sul cellulare un testo simile, ma mirato a colpire altre personalità, sia del campo della politica che dello spettacolo.
Guerra tra hacker L’episodio dell’attacco al sito web di Ahmadinejad è l’ennesimo di una lunga serie che vede contrapposti hacker riformisti e filogovernativi.
Il 28 dicembre "Rah-e Sabz", "Jaras" e "Balatarin", tutti siti web dell’opposizione, sono stati colpiti da un attacco informatico. Poche settimane prima la piattaforma di micro-blogging e social nerwork Twitter era stata oscurata da un attacco hacker, firmato dal "cyber-esercito iraniano", sigla vicina agli ambienti ultraconservatori.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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