Gian Micalessin
LIran ha raddoppiato. La seconda catena da 164 centrifughe degli stabilimenti di Natanz è già in attività e sta sputando le prime gocce duranio arricchito. La conferma arriva - come sempre - dagli stessi iraniani e sempre tramite lIsna, lagenzia semi ufficiale delle università iraniane. «Abbiamo iniettato il gas e abbiamo ottenuto il prodotto dalla seconda catena di centrifughe», ha spiegato lanonimo tecnico nucleare iraniano citato giorni fa per annunciare lentrata in funzione della nuova catena di produzione.
Adesso Teheran può effettivamente vantare il pieno controllo della tecnologia per la produzione di combustibile nucleare o di materiale fissile per scopi militari. Adesso è solo questione di tempo e di scelte. Per produrre semplice combustibile per le centrali nucleari dovrà riuscire ad allestire almeno 54mila centrifughe. Per produrre il nucleo di una testata atomica dovrà estendere il processo e passare da concentrazioni inferiori al 5% a oltre l80%. La strada, comunque, è assolutamente in discesa. La tecnologia non è più un segreto. Lunico freno alle ambizioni nucleari può arrivare da un rigoroso embargo capace di impedire laccesso ai componenti necessari per assemblare le cinquantamila centrifughe. Con ogni probabilità, però, i laboratori iraniani sono già in grado di produrle autonomamente sfruttando i progetti ottenuti clandestinamente dal Pakistan e le materie prime acquistate in passato.
A questo punto la comunità internazionale deve decidere se aspettare, trattare o attaccare. Il presidente George Bush - vista anche limminenza delle cruciali elezioni di middle term - sembra decisamente orientato verso la terza ipotesi. Mentre almeno quattro portaerei nucleari fanno rotta intorno al Golfo Persico pronte a una serie di minacciose manovre davanti alle coste iraniane, il presidente coglie loccasione del raddoppio per spronare il mondo allazione. «Anche noi dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi, dobbiamo convincere gli iraniani che continuando con i loro programmi si ritroveranno isolati dal resto dal mondo», replica il presidente a chi gli chiede un giudizio sulla nuova catena di centrifughe. «Ho letto le ipotesi su quanto stanno facendo - aggiunge Bush - e devo dire che lidea di un Iran in possesso di armi atomiche è inaccettabile sia per gli Stati Uniti sia per le Nazioni che lavorano al nostro fianco».
Lannuncio iraniano preoccupa anche Parigi e Londra. «La maggiore priorità è accelerare i negoziati sulla risoluzione da far approvare al Consiglio di Sicurezza dellOnu», suggerisce il ministro degli Esteri francese Mattei. «Il fatto che abbiano iniziato ad alimentare e a far funzionare la nuova catena di centrifughe non è una sorpresa per nessuno, ma è un altro segnale dellintransigenza iraniana», spiegano fonti del governo britannico.
Gli appelli di Bush e gli auspici francesi sembrano comunque mal riposti. Russi e cinesi hanno già ritirato il loro assenso di massima a un primo pacchetto di limitate sanzioni e chiedono nuovamente la ripresa dei negoziati.
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