Londra - 12.000 civili e 200 militari delle forze di coalizione. E' questo, secondo uno studio del King’s College di Londra, ripreso sulle pagine del Guardian, il numero delle vittime di otto anni di attacchi kamikaze in Iraq.
Vittime civili Sarebbe più di 30.000 i civili feriti in Iraq dall'inizio del conflitto, in circa 1000 attentati, stando alle statistiche ufficiali. 12.284 invece i decessi accertati. Tra questi, il 75% delle vittime riguarda la popolazione maschile, l'11% la popolazione femminile e il 14% i bambini. E proprio i più giovani, secondo Madelyn Hsiao-Rei Hicks, la studiosa inglese del King's College, sarebbero la fascia di popolazione più a rischio di attentato. "Quello iracheno è un problema di salute pubblica", a detta della studiosa, che sottolinea, "Gran parte dei decessi è dovuto alle difficoltà che si incontrano nel trasporto dei feriti in ospedale".
Un tragico secondo posto per l'Italia Tante anche le vittime tra i militari del contingente di pace, anche se il numero rimane decisamente inferiore a quello delle vittime civili. E a sorpresa è l'Italia a seguire gli Stati Uniti nell'elenco dei paesi che hanno subito più perdite militari dall'inizio del conflitto iracheno.
La studiosa inglese, basandosi sui dati dell'Iraq Body Count, ha stimato in 175 i morti accertati per la spedizione militare americana. Segue nell'amara classifica proprio l'Italia con 16 vittime, ben superiori alle 4 perdite della Bulgaria, alle 3 dell'Inghilterra e ai due decessi accidentali subiti dalle forze Thailandesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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