Stanze da bagno senza bidet, camere prive di porte o con infissi danneggiati, soffitti bassi e depositi alimentari non autorizzati. Blitz dei carabinieri insieme ai Nas in una casa di riposo a Tor San Lorenzo. Tre le persone denunciate a piede libero: la titolare, S.N., una donna di 50 anni residente a Pomezia e amministratrice di una società pometina; suo marito, F.E. di 53 anni, per omessa custodia di armi; e una dipendente, P.S., 55 anni di Anzio, per esercizio abusivo di attività infermieristica. Chiesta e ottenuta dal Comune di Ardea la revoca del nulla osta tecnico sanitario mentre per i 29 anziani pazienti (la maggior parte non autosufficienti) si profila il trasferimento in un centro di accoglienza adeguato.
Unindagine particolare, avviata allindomani di denunce ed esposti di alcuni parenti. Laltro giorno la «visita» dei militari. «Abbiamo trovato una persona che somministrava medicine - spiegano i carabinieri della compagnia di Anzio e della stazione di Tor San Lorenzo - senza che la stessa avesse alcun titolo in materia sanitaria. Allinterno del caseggiato le infrastrutture non sono affatto idonee allo scopo cui sono destinate. La mensa, per esempio, è ricavata abusivamente in una veranda. Un deposito di alimenti, in particolare carne, ospitato in un luogo non autorizzato. Laltezza delle camere da letto, infine, è inferiore ai 2,70 metri previsti dalla legge». Fra le varie irregolarità la più grave è la mancata autorizzazione sanitaria (articolo 193 del Testo unico leggi sanitarie) nonostante il nulla osta tecnico comunale. La proprietaria, inoltre, è stata denunciata per abbandono di soggetti incapaci (articolo 591 del codice penale) in quanto il personale incaricato delle cure da prestare agli anziani era insufficiente. Non è finita: durante il controllo i carabinieri hanno trovato un coltello a serramanico, un fucile da caccia e 300 cartucce custodite in una stanza aperta a tutti. Le armi, tenute illegalmente e appartenenti al marito della titolare, sono state sequestrate e il proprietario denunciato in quanto la loro collocazione costituiva grave pericolo per lincolumità di tutti. La donna, però, si difende dicendo che gli anziani non versano affatto in condizioni igienico sanitarie insufficienti e che la carne trovata in un locale annesso alla cucina non era destinata ai pazienti. «La scorsa settimana abbiamo avuto un controllo dei carabinieri - spiega -. E questa mattina abbiamo sentito alla radio della chiusura di una casa di riposo.
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