Politica

Islam, l'apertura di Fini: "Basi solide per dialogare"

Il presidente della Camera invita le istituzioni a dialogare con il mondo musulmano: "La cultura occidentale e quella islamica sono storicamente intrecciate e dispongono di solide basi per agire insieme". E avverte: "Nell'età della globalizzazione, le culture sono ricchezza insostituibile"

Islam, l'apertura di Fini: 
"Basi solide per dialogare"

Roma - "Il complesso rapporto esistente tra Islam e politica è stato in troppe occasioni, sotto la spinta di facili pulsioni propagandistiche, risolto nella sua declinazione più semplicistica, e cioè senza alcuna mediazione concettuale". Secondo il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ci sono "basi solide per poter dialogare" con il mondo musulmano: "La religione è amore, umanità, spiritualità: è sentire le affinità, non evidenziare le differenze. La sua finalità è tendere ad associare, non a dividere. L’integralismo, l’odio e il razzismo sono la negazione della religione".

Una politica volta al dialogo La terza carica dello Stato spiega che non è un caso che "le tre religioni del libro condividano il valore centrale della persona umana nel suo rapporto con il Dio unico". "La storia delle relazioni tra l'Occidente e il mondo musulmano conferma che la fede religiosa è stata causa di guerre e di conflitti non per ragioni sue proprie, ma perché utilizzata e strumentalizzata nel corso dei secoli a fini politici di espansione e di egemonia -  continua Fini - gli attacchi del terrorismo fondamentalista, che non hanno risparmiato nessuna parte del mondo sono stati l'ultima mistificazione in cui la religione è stata invocata a sostegno di una volontà di sopraffazione". "Il cinico e criminale piano dell'estremismo non è però riuscito", continua Fini puntualizzando che, "all'indomani dell'11 settembre, il mondo si è ritrovato più unito e solidale. E' stata smentita la teoria di un inevitabile conflitto tra le civiltà in cui l'Occidente e l`Islam si sarebbero dilaniati".

Culture storicamente intrecciate Secondo il numero uno di Montecitorio, infatti, "la cultura occidentale e la cultura islamica sono in realtà storicamente intrecciate e dispongono di solide basi per dialogare e agire insieme". "Il bacino del Mediterraneo ne costituisce l'esempio più evidente, nella sua più ampia accezione geopolitica - prosegue Fini - il bacino allargato del Mediterraneo, attraversato fin dall'antichità da comuni correnti culturali e filosofiche, è oggi un'area in cui è particolarmente importante affermare il valore della pace tra i Popoli, del mutuo arricchimento tra le diverse tradizioni, del doveroso e rispettoso dialogo tra le religioni". "Il rapporto tra Occidente e Islam - rileva Fini - viene dunque da lontano, ma assume oggi, all'inizio del XXI secolo, una valenza nuova per la stabilità di tutto il pianeta. Sono certo che un'azione comune possa costituire per tutto il mondo un punto di riferimento capace di affrontare, sul piano internazionale, le più gravi crisi regionali e quindi favorire, sul piano interno, la convivenza e l'integrazione".

Convivere nell'era della globalizzazione "Nell'età della globalizzazione, dell'interdipendenza e delle migrazioni, le civiltà, le religioni, le culture sono una ricchezza insostituibile perché sono il contraltare dell'omologazione e del pensiero unico - continua Fini - la mediazione politica può contribuire a superare la cultura della paura e del sospetto, ma anche quella della disperazione e del rancore".

Il presidente della Camera ricorda che "l'Italia sarà l'anno prossimo alla guida dell"Assemblea parlamentare euro-mediterranea" e fa sapere che in tale sede proporrà "di ampliare il confronto ai Parlamenti dei Paesi del Golfo che potrebbero richiedere lo statuto di osservatori presso tale Assemblea".

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