Domani i cittadini e i bambini delle scuole elementari di Modena potranno incontrare alcuni esponenti della comunità musulmana locale. Ma nella città è già polemica per i protagonisti dellevento. Liniziativa si chiama «Moschee aperte» ed è patrocinata dal Comune, che per loccasione ha diffuso una nota in cui spiega di che cosa si tratta. Entrando nelle moschee della città, i bambini potranno assistere a una serie di lezioni sulle tradizioni culturali e religiose dellislam, alle quali parteciperà anche il presidente dellUcoii, Mohammed Nour Dachan. Una presenza controversa che si è spesso contraddistinta per dichiarazioni ambigue, se non esplicitamente estremiste.
Dachan, per esempio, ritenne giusto commentare la reciprocità evocata da Papa Benedetto XVI con queste parole: «Magari i musulmani fossero trattati nei Paesi che si rifanno a Dio come i cristiani sono trattati nei Paesi islamici». Soprattutto gli si rimprovera di aver assunto posizioni inaccettabili al ministero dellInterno in sede di Consulta islamica, rifiutandosi di firmare la Carta dei valori come invece hanno fatto gli altri membri. Ora che il ministro Giuliano Amato ha congelato lorganismo, perché troppo diviso nelle diverse correnti culturali, Dachan continua lattività di imam e di guida in molte città dItalia. Spesso viene invitato a parlare di un islam in cui, però, pochi musulmani si riconoscono. A Modena proporrà una lezione sul pensiero islamico ai bambini delle scuole elementari. E lo farà senza un contraddittorio. Per questo motivo ieri è intervenuta la deputata del Pdl Isabella Bertolini che, in attesa di chiarimenti sul contenuto della sua lezione, ha chiesto al Comune di revocare liniziativa. «Perché il sindaco di Modena, se ha tanto a cuore lintegrazione ed il dialogo interculturale spiega Bertolini non invita i musulmani a visitare le nostre bellissime chiese e ad insegnare ai bambini i valori della civiltà occidentale e cristiana su cui si basa la nostra società?».
Va ricordato che lUcoii ha più volte dato prova di una visione della realtà che considera «le stragi israeliane come quelle naziste». Salvo correggersi dopo la polemica che seguì alla pubblicazione di un simile comunicato su tre quotidiani nazionali, spiegando che quello «era lunico modo per far passare il messaggio alla gente, altrimenti vittima di una informazione distorta, di un terrorismo mediatico». Inoltre, lo scorso anno, dopo una serie di pressioni fatte dalle comunità islamiche, lUcoii ha convocato un congresso per verificare il livello di rappresentatività del suo nucleo dirigente.
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