Roma - Si parla spesso di qualità della vita. Oggi apprendiamo i risultati di uno studio fatto dall'Onu. L'Italia si piazza al ventesimo posto, su 175 paesi, nella speciale classifica della vivibilità. Il primato mondiale va all’Islanda, che supera la Norvegia. In fondo alla lista, i paesi meno vivibili risultano Guinea-Bissau, Burkina Faso e Sierra Leone. Questa la classifica - su dati 2005 - stilata dal Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo nel Rapporto 2007-2008 diffuso oggi. Sul podio, oltre all’Islanda e alla Norvegia, anche l’Australia, seguita dal Canada (4/o posto), Irlanda (5/a), Svizzera (7/a), Giappone (8/o con la miglior aspettativa di vita di 82,3 anni), Olanda (9/a) e Francia (10/a).
L’Italia è in compagnia invece della Nuova Zelanda (19/a) e di Hong Kong (21/a). In particolare, in Italia l’aspettativa di vita al 2005 era di 80,3 anni, l’alfabetizzazione del 98,4% nella popolazione dai 15 anni in su. La minore aspettativa di vita è in Zambia (165/a posizione nella lista globale) con 40,5 anni. La classifica è stata stilata in base all’indice di sviluppo umano. L’indice è stato definito a partire dal 1990 e si basa su tre parametri: il vivere una vita lunga e in salute (aspettativa di vita); educazione (alfabetizzazione e iscrizione alle scuole primarie, secondarie e di terzo livello); standard di vita.
L’indice, spiega il Rapporto, non è una misurazione onnicomprensiva dello sviluppo umano.
Non include ad esempio indicatori come il rispetto dei diritti umani e civili, così come non guarda a discriminazioni di sesso o di guadagno. Quello che intende fornire è uno strumento di osservazione del progresso umano e della complessa relazione esistente fra guadagno e benessere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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