La polizia israeliana ha arrestato l'ex capo di gabinetto dell'ex premier Ehud Olmert, signora Shuli Zaken, al suo arrivo dagli Stati Uniti all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv.
La signora Zaken sarà interrogata in relazione a un grande scandalo edilizio che ha finora portato all'arresto di diverse persone e che vede tra i maggiori indiziati lo stesso Olmert, sospettato di essersi fatto corrompere, quando era sindaco di Gerusalemme negli anni Novanta, da uomini d'affari in cambio di licenze per un grande e controverso progetto edilizio nella città, denominato Holyland, da molti giudicato «una mostruosità estetica».
La polizia apparentemente ritiene che l' interrogatorio della signora Zaken, che finora non sembra abbia mostrato di essere disposta a collaborare con gli inquirenti, sia di grande importanza per l'inchiesta e sia un passo essenziale prima di procedere all'interrogatorio dell'ex primo ministro, che finora non è ancora stato convocato dalla polizia.
La stampa locale riferisce intanto che nello scandalo, che sta riempiendo le prime pagine dei giornali, potrebbero essere implicati anche l'attuale ministro degli esteri Avigdor Lieberman e il rabbino Ovadia Yosef, leader spirituale del partito ultraortodosso sefardita Shas, membro della coalizione di governo. Il sospetto è che abbiano ricevuto bustarelle da un uomo d'affari, tra i maggiori indiziati nello scandalo Holyland.
Lieberman, che è sotto inchiesta per altri presunti reati, ha ieri così sarcasticamente commentato la notizia: «Con tanti scandali in giro da giorni con mia delusione non si era fatto il mio nome. Oggi sono lieto di sentire che finalmente è emerso anche il mio nome e, se Dio vuole, nemmeno per l'ultima volta».
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