Israele scambia 20 detenute per un video

Israele stavolta ha accettato e l’accordo è stato raggiunto. Si apre così uno spiraglio nel caso di Ghilad Shalit, il soldato israeliano da tre anni prigioniero di Hamas a Gaza. Israele libererà venti detenute palestinesi in cambio di una videocassetta che, a quanto si è appreso, dura circa un minuto e prova che Shalit è in vita e in apparenza anche in buone condizioni. L’accordo è frutto della mediazione di Egitto e Germania - quest’ultima rappresentata a quanto sembra dal capo del servizio segreto - e sarà attuato venerdì prossimo con la liberazione da parte di Israele delle venti detenute palestinesi e la consegna a Israele della videocassetta. Malgrado questo primo accordo le fonti israeliane hanno avvertito che il negoziato per arrivare alla liberazione di Shalit, in cambio di molte centinaia di detenuti palestinesi, sarà «lungo e difficile». «È una svolta importante, ma la strada da percorrere resta ancora molto lunga» ha commentato il capo dello stato Shimon Peres. Hamas ha detto che le sue condizioni per il rilascio di Shalit non sono mutate: vuole la liberazione di un migliaio di detenuti palestinesi tra i quali circa 400 responsabili dei più sanguinosi attentati contro la popolazione civile in Israele.
I genitori di Shalit, che sono stati tenuti al corrente degli ultimi sviluppi del negoziato, si sono rallegrati dell’accordo ma hanno aggiunto che «non si daranno pace fino a quando non potranno riabbracciare il figlio».

L’ufficio del premier israeliano Benyamin Netanyahu ha detto che «Israele ha avuto dai mediatori indicazioni che il filmato rispetta i criteri che sono stati stabiliti». Mussa Abu Marzuk, uno dei leader di Hamas, ha detto che nel filmato si vede Shalit mentre legge un testo che dimostra che è stato ripreso di recente.

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