Ist, anche i malati si ribellano a Burlando

La rivolta esplode in corsia. E fa rumore. Un gruppo di pazienti dell’Ist, l’istituto per la ricerca e la cura dei Tumori, hanno iniziato una raccolta firme da presentare al prossimo consiglio regionale per dire no alla fusione tra la struttura e l’ospedale San Martino di Genova. Se Claudio Burlando e la sua giunta non vogliono ascoltare gli appelli del centrodestra e degli stessi medici, ci provano i malati a far capire loro l’assurdità della decisione.
«Chiediamo che l’Ist - si legge in una lettera - mantenga la propria autonomia perché punto di eccellenza della nostra regione. Siamo tutti contenti delle cure e dell’attenzione che abbiamo ricevuto e della funzionalità della struttura, la competenza dei medici, l’efficienza degli infermieri e del personale, l’accoglienza dell’intera struttura e, soprattutto, la sensazione di essere curati non solo con la scienza, ma anche con umanità e con comprensiva partecipazione che ci ha permesso e ci permette di superare i grandi dolori e il dramma che vive il malato di tumore». «Speriamo - prosegue il documento - che l’Ist continui la sua funzione nelle forme e con l’organizzazione attuale, in piena autonomia, che mantenga il servizio sanitario fornito nelle forme attuali, senza cambiamenti che avrebbero un potere traumatizzante». «In questi anni - spiega una delle promotrici della raccolta firme - i medici e il personale dell’Ist sono stati un punto di riferimento importante, come una famiglia.

Adesso raccoglieremo le firme, e al prossimo consiglio regionale andremo a protestare e a dire la nostra, contro la fusione». Già la scorsa settimana, i lavoratori dell’Ist avevano acquistato uno spazio sulle pagine dei alcuni quotidiani locali per protestare contro la decisione di creare un unico polo oncologico.

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