Economia

Istat, consumi stabili A ottobre +0,1% In ripresa gli alimentari

Sono in crescita gli italiani che fanno la spesa nei discount. La grande distribuzione meglio dei piccoli negozi. Gli strumenti musicali non si vendono quasi più

Istat, consumi stabili A ottobre +0,1% In ripresa gli alimentari

Vendite al dettaglio praticamente ferme a ottobre: l’indice destagionalizzato segna appena il +0,1%, dopo cinque mesi di variazioni negative. Rispetto ad ottobre 2010, però, l’indice è a -1,5%. I dati sono forniti dall'Istat, che rileva come le vendite per forma distributiva, rispetto al 2010, segnino una flessione più marcata per le imprese della piccola distribuzione, rispetto a quelle che operano su scala ampia: il -2,2 % contro il -0,5%.

Nella grande distribuzione le vendite crescono soprattutto sugli alimentari, del 2,1%, e diminuiscono invece dell’2,6% per i non alimentari. Nelle imprese che operano con un raggio d'azione ridotto le vendite sono in calo in entrambi i settori: -1,4% per gli alimentari e -2,4% per i non alimentari.

Tra le imprese della grande distribuzione si rileva una diminuzione tendenziale dello 0,8% per i negozi non specializzati, e un incremento dell’1,8% per quelli specializzati. L’aumento più importante si registra per i discount, che vedono un incremento del 2,9%.

Nella categoria dei prodotti non alimentari si registrano invece scarse vendite in tutti i gruppi: si salvano solo quelli della profumeria e della cura della persona, ma per poco, lo 0,1%. Vanno male invece i supporti magnetici e gli strumenti musicali, che non attirano quasi più un numero abbastanza importante di clienti, sprofondando al -9,3%, in compagnia di elettrodomestici, tv, radio e registratori, che registrano un andamento negativo del 6,6%.

Più contenute le variazioni di gruppi che comprendono utensileria per la casa e ferramenta, in calo ma dello -0,1%, ma anche giochi, giocattoli, sport e campeggio sono più bassi dello 0,2%.

Non tirano più neanche i grandi centri commerciali e gli ipermercati, le cui vendite diminuiscono dell’1,3%.

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