Roma - L'inflazione a marzo registra un +0,2% rispetto a febbraio attestandosi su base annua all'1,7% (lo scorso mese il tasso di inflazione era all'1,8%). È la stima preliminare dell'Istat che rileva come sulla base dei dati finora pervenuti gli aumenti congiunturali più significativi dell'indice per l'intera collettività si sono verificati per i capitoli trasporti (+1,1%), servizi ricettivi e di ristorazione (+ 0,6%) e servizi sanitari e spese per la salute (+0,2%); variazioni nulle si sono verificate nei capitoli abitazione, acqua, elettricità e combustibili, ricreazione, spettacoli e cultura e istruzione; una variazione negativa si è registrata nel capitolo comunicazioni (-6,3%). Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati nei capitoli bevande alcoliche e tabacchi (+4,4%), abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+3,7%) e servizi ricettivi e di ristorazione (+2,5%).
Variazioni tendenziali negative si sono verificate nei capitoli comunicazioni (-10,6%) e servizi sanitari e spese per la salute (-0,7%). A marzo i prezzi al consumo dei servizi di telefonia sono scesi del 7,8% congiunturale e dell'8,5% tendenziale anche per effetto dell'abolizione dei costi di ricarica per i telefonini.Istat, l'inflazione a marzo scende all'1,7%
Prezzi in aumento dello 0,2% rispetto a febbraio, ma in calo di un decimo di punto su base annua, secondo le stime dell'istituto di statistica. Guidano i ribassi i costi della telefonia per l'abolizione dei costi di ricarica previsti nel decreto sulle liberalizzazioni che si sta votando al Senato. Il governo porrà la fiducia
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.