Italcementi vende le attività turche e mette un piede nel mercato russo

Operazione da 600 milioni. Agli italiani anche il 5,4% del gruppo Sibirskiy. Collaborazioni in Asia Centrale. Analisti soddisfatti

da Milano

Italcementi, attraverso la controllata Ciments Français, ha venduto le attività in Turchia per 600 milioni a Sibirskiy Cement, dando vita a un’alleanza strategica con il secondo produttore di cemento in Russia. Il saldo dell’operazione avverrà per 400 milioni di euro in contanti e per il resto in azioni della società russa; alla fine della transazione gli italiani avranno il 5,4% del capitale di Sibirskiy. Italcementi disporrà di una put option sulla quota azionaria acquisita, da esercitare nei confronti di Sibirskiy Cement tra 18 e 24 mesi dalla chiusura, per un valore di 220 milioni (in pratica, il gruppo italiano potrà cedere questa quota). Italcementi e Sibirskiy Cement stanno inoltre valutando la possibilità di ulteriori collaborazioni in Asia Centrale, in Russia e, più in generale, in ambito tecnico.
Il giudizio degli analisti sull’operazione è positivo in termini di strategie e di miglioramento del posizionamento geografico del gruppo. «Crediamo che l’operazione abbia senso a causa della frammentazione del mercato turco e delle difficili prospettive nel Paese, soprattutto per quanto riguarda i prezzi», sostiene Morgan Stanley. «Se Italcementi mostra di sapere reinvestire i proventi in mercati a più rapida crescita e a fare progressi nei progetti di efficienza, il titolo potrebbe iniziare a eliminare lo sconto della valutazione rispetto ai maggiori concorrenti del settore», aggiunge la banca d’affari che ha un fair value sulle azioni ordinarie di 16,60 euro. Anche Cheuvreux considera il deal in Turchia una buona notizia viste le «incertezze» e gli «elevati costi di transazione» nel Paese. La banca d’affari ha tuttavia abbassato il giudizio sul titolo a «underperform» da «outperform» con un obiettivo rivisto a 14 da 15 euro a causa dei rischi in Italia e in alcuni mercati emergenti. Italcementi è presente in Turchia dal 1989 con quattro cementerie, un centro di macinazione e 18 centrali di calcestruzzo, che nel 2007 hanno generato un fatturato totale di 260 milioni.

Questa operazione «è stata considerata la migliore opportunità per il gruppo dal punto di vista della creazione di valore, in quanto consente di incassare una somma consistente ampliando contemporaneamente la propria diversificazione sul mercato internazionale grazie all’ingresso in Russia», commenta il gruppo bergamasco in una nota. In Borsa i titoli Italcementi hanno perso lo 0,98%, risentendo delle prese di beneficio dopo i recenti guadagni scattati anche per l’effetto Expo 2015.

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