Un aeroporto come casa, una valigia come unico bene disponibile. Ore e ore scandite dal rombo dei charter su cui non si riesce mai a salire. La sindrome The Terminal si è abbattuta su una quarantina di turisti italiani bloccati da due giorni nello scalo di Mombasa.
Rientrare in Italia sembrava la cosa più facile del mondo. È diventata invece unimpresa quasi impossibile. Almeno fino a questa mattina, quando - se la promessa della compagnia EuroFly sarà mantenuta - il gruppo potrà finalmente partire da Mombasa alle 8, con arrivo previsto alle 18».
Che andare in Kenya in questo periodo non fosse unidea felice, si sapeva; ma in molti hanno sottovalutato il rischio, così la vacanza da sogno ha avuto un epilogo da incubo. Soprattutto quando si è trattato di imbarcarsi sul volo di ritorno: aerei spariti, voli cancellati, nessuna informazione. Un problema minore in un Paese che rischia la guerra civile, un problema enorme per gli italiani costretti a bivaccare nello scalo di Mombasa nella vana attesa di un decollo rimandato continuamente.
Cresce il nervosismo e si diffondono le voci più strane: «La compagnia ha venduto a prezzi maggiorati i nostri posti»; «Per favorire un importante ministro italiano, hanno lasciato a terra tutti noi»; «I tour operator non sono in regola con i pagamenti dei pacchetti-viaggio»; «Telefonare alla EuroFly è inutile, risponde solo un disco registrato». Frasi buttate lì nel tentativo di trovare una spiegazione plausibile a una realtà che fa rabbia. Tra i «sequestrati» di Mombasa ci sono pure bambini e anziani, più di tutti sottoposti a uno stress enorme. Senza contare le tante persone che hanno bisogno di rientrare con urgenza in Italia, alcune anche per ragioni di salute.
A normalizzare la situazione non basta né la buona volontà del console italiano a Nairobi, né gli sforzi della Farnesina: neppure loro riescono a ottenere notizie sicure. La EuroFly comunica attraverso i comunicati ufficiali ripresi dalle agenzie di stampa, precisazioni che ovviamente restano ignote ai turisti bloccati in Kenya: «Entro questa mattina alle 8 riporteremo tutti in Italia. Gli ultimi disguidi sono stati provocati dalle richieste delle autorità locali che, a seguito della delicata situazione politica, ci ha chiesto di riprogrammare i voli di lungo raggio, non solo sulla destinazione Mombasa, ma anche Mauritius, Maldive e Puntacana».
Non cè da stare tranquilli neppure per limmediato futuro: «È possibile che si possano accumulare ritardi nei rientri e nelle partenze, su destinazioni apparentemente non coinvolte dalla situazione che si è venuta a creare in Kenya».
Traduzione: anche nei prossimi giorni nessuno sarà sicuro di tornare a casa con il volo previsto. Buon viaggio, se ci riuscite.
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