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Itinerari e tour natalizi tra manieri e castelli dei signori Lombardi

Dall’asse del Sempione all’Altomilanese, ai Navigli: una mappa di castelli ricchi di storia

Itinerari e tour natalizi 
tra manieri e castelli 
dei signori Lombardi

Andare per castelli nel Milanese. Il classico «specchietto» per accalappiare turisti sprovveduti e faciloni? Assolutamente no. Piuttosto, occasione per una gita fuoriporta un po’ diversa, per chi abbia voglia di lasciarsi alle spalle la città senza allontanarsene troppo. C’è forse da stupirsi. Ma se prendessimo un compasso immaginario e lo puntassimo proprio sopra la maestosità del Castello Sforzesco, avremmo la sorpresa di tracciare, nel raggio suppergiù di una trentina di chilometri, un percorso circolare punteggiato di manieri, rocche e castelli. Un percorso pieno di storie e tradizioni, denso di aneddoti e intrecci tra esponenti di nobili famiglie, che di Milano e della Lombardia hanno fatto la Storia (quella, appunto, con la S maiuscola). Una mappa ben descritta dal volume «Il castello. Itinerari milanesi e lombardi. Mito, arte, storia in Italia e in Europa» (Edizioni Celip)Un breve viaggio nel nostro passato, che ognuno si può costruire su misura, magari prendendosi più tempo da dedicare alla visita di qualche mostra e a una sosta in trattoria. E allora, signori, si parte! Cominciamo a disegnare il nostro «cerchio magico» partendo da Nord, procedendo in senso orario. Troviamo subito Legnano, una ventina di chilometri dalla Madonnina, sull’asse del Sempione, dove incontriamo il Castello di San Giorgio, maniero visconteo del XIII secolo, costruito su un’isola del fiume Olona. La fortificazione - un tempo protetta da un ponte levatoio, con sei torri cilindriche inserite a difesa nelle mura, è sorta su un convento di Regolari Agostiniani, con annessa chiesetta dedicata, appunto, al santo. Benchè il nome di Legnano evochi automaticamente la battaglia del 1176 tra i Comuni della Lega Lombarda e l’esercito dell’imperatore Federico Barbarossa, la costruzione è evidentemente posteriore. Dal 1973 è di proprietà della Città del Carroccio: completamente restaurato, oggi è una pregevole sede espositiva. Spostandoci a Sud-Est, ci dirigiamo verso Peschiera Borromeo. Qui, rispetto all’Altomilanese, industria e fitta urbanizzazione lasciano spazio ad agricoltura e campagna, cornice dove si inserisce, tra il Lambro e il canale Muzza, un dimora rurale, trasformata in forte nel XV secolo dai Borromeo. La famiglia è ancora proprietaria dell’elegante struttura a pianta quadrata, oggi museo privato in ottimo stato di manutenzione.
Da Peschiera all’Adda il passo è davvero breve, per un doppio incontro con altrettante vestigia di un glorioso passato a Trezzo e a Cassano. A Trezzo, l’imponente e minaccioso mastio alto 42 metri - unico elemento sopravvissuto dell’intera struttura - difende il borgo a strapiombo sul fiume. Barnabò Visconti, signore di Milano (e grande costruttore di castelli), lo aveva fatto riedificare nel 1365 sulle rovine di un’antica rocca longobarda. Qualche chilometro più in giù, si erge il poderoso complesso del castello di Cassano, di origine premedievale, ampliato dai Visconti e dagli Sforza, anch’esso a strapiombo sul fiume, che segnava il confine tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia.
Il nostro «viaggio» a caccia di castelli prosegue verso Sud, fino a raggiungere Macconago, alle porte di Milano. Qui, proprio all’imbocco di via Ripamonti, si erge una struttura fortificata viscontea, recentemente restaurata, oggi di proprietà privata ma aperta a eventi e manifestazioni. Ed eccoci spostarci verso occidente, dove incontriamo la classica struttura - secondo il modello visconteo - del castello di Cusago. Fatto erigere da Barnabò Visconti, ha il pregio di sfoggiare ancora la grande torre centrale, che richiama naturalmente quella del Castello Sforzesco di Milano. Eccoci infine, last but not least, ad Abbiategrasso, dopo una «galoppata» lungo il Naviglio Grande.

In pieno centro storico, si erge la figura ancora sfolgorante del castello, nonostante i rimaneggiamenti subiti nel tempo. Il monumento, voluto da Ottone Visconti, è particolarmente interessante perchè dotato delle caratteristiche classiche dei castelli viscontei: piantaquadrata, cortile interno e fossato. Oggi è sede del Comune.

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